Nugnes attacca il M5s: “Perché non me lo hanno detto che era sogno?”

Nugnes attacca il M5s: “Perché non me lo hanno detto che era sogno?”
Paola Nugnes e Roberto Fico
2 gennaio 2019

Il durissimo intervento dei vertici del Movimento sui senatori Gregorio De Falco e Saverio De Bonis sortisce i primi effetti. La senatrice 5 stelle, Paola Nugnes, esplode: “Alla stesura del programma Migrazione, almeno, avrebbero potuto dire “no, vi state sbagliando”. Al mio discorso contro il decreto Minniti-Orlando sulla sicurezza e il Daspo nelle citta’, almeno.. Perche’ non mi hanno chiamata e non mi hanno detto, prima, “che dici, uno vale uno, nessun capo, nessun partito? La democrazia diretta? No, ti sei sbagliata, ti sei fatta un sogno”? … Perche’?”.

La Nugnes, in sostanza, rimarca la mancanza di confronto, assemblee, discussioni, all’interno del Movimento di governo. E, proprio su di lei e su Elena Fattori i probiviri hanno annunciato che il procedimento disciplinare e’ ancora in corso tentando, cosi’, di tenere le due senatrici sulle spine ed evitando, allo stesso tempo, di espellere due esponenti del Movimento arrivate alle seconda legislatura e piuttosto note ai militanti. Militanti che, sul web, sulle espulsioni si dividono.

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Il pericolo, ora, e’ che su provvedimenti come la legittima difesa, indigesti ad una parte del Movimento, la maggioranza scenda sino al limite di guardia. Anche perche’, la scure dei probiviri, arrivata alla fine dell’anno, quando gia’ in passato il M5S ha messo in campo decisioni interne cruciali, come il nuovo Statuto, non e’ piaciuta ad una parte del Movimento e ha innescato l’ira degli ortodossi che tradizionalmente fanno riferimento al presidente della Camera Roberto Fico. “E’ stata una scelta assurda, chi e’ stato espulso e segnalato ha cercato di migliorare le leggi dal Parlamento per il bene dei cittadini con azioni politiche forti ma nel rispetto dei principi del M5S e del governo”, ha tuonato Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura alla Camera e tra gli uomini piu’ vicini a Fico.

La scossa arriva anche nei territori. Un imprenditore agricolo di Ollolai (Nuoro) ma trapiantato da tempo ad Alghero (Sassari) ha depositato all’Ufficio brevetti e marchi del Ministero dello Sviluppo economico il logo “Gilet gialli”. Salvatore Bussu, 49 anni, gia’ militante del Movimento Cinque Stelle, ex componente del meet-up cittadino, in corsa alle “regionarie” celebrate sulla piattaforma Rousseau per individuare il candidato grillino alla presidenza della Regione Sardegna, ha deciso di lasciare un movimento in cui non si riconosce piu’ e di fondarne uno nuovo, ispirato a quello nato in Francia per contrastare le scelte di politica economica del presidente Emmanuel Macron.

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“Il M5S che conosco io non esiste piu’, ha abbandonato i cittadini – ha spiegato Bussu – Come Gilet gialli cercheremo di portare avanti alcuni temi cari al vecchio Movimento – aggiunge – ma le nostre non saranno istanze fantasiose o populiste”. Il logo contenente un giubbotto catarifrangente e una striscia tricolore e’ stato depositato il 10 dicembre scorso. Salvatore Bussu ha ricevuto gia’ alcune richieste di movimenti e partiti politici disposti addirittura a comprarlo, ma lui ha in mente un suo percorso politico. “La struttura del partito e’ a buon punto, vogliamo portare avanti un discorso serio ma senza usare i toni della Francia – ha detto Bussu – questo progetto coinvolge gia’ tante persone, ce la metteremo tutta”.

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