Onu, l’atteso intervento di Trump. Riflettori su crisi Nord Corea e accordo nucleare Iran

Onu, l’atteso intervento di Trump. Riflettori su crisi Nord Corea e accordo nucleare Iran
16 settembre 2017

I leader del mondo si preparano al debutto del presidente Donald Trump alla 72esima Assemblea Generale dell’Onu (Unga), la prossima settimana, che vedra’ la crisi con la Corea del Nord in cima all’agenda. Quello del presidente americano non e’ l’unico esordio ma e’ certamente il piu’ atteso. Trump intervera’ martedi’ al dibattito generale, parlando per secondo, come vuole la tradizione, dopo il presidente brasiliano Michel Temer. Condividera’ la seduta mattutina con presidente francese, Emmanuel Macron, anche lui alla sua prima Unga, cosi’ come come il presidente della Corea del Sud, Moon Jae in. I posti delle delegazioni nella grande sala dell’Assemblea Generale vengono assegnati a sorte e, per una curiosa coincidenza, quest’anno la delegazione di Pyongyang siedera’ in prima fila al centro della platea, a pochi metri dal podio dove Trump prendera’ la parola. Il presidente americano “enfatizzera’ la necessita’ per gli stati di promuovere la pace e la prosperita’ tutelando la sovranita’”, ha anticipato il consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster. “Sollecitera’ tutti gli stati ad unirsi per affrontare i grandi pericoli che ci minacciano”, ha aggiunto, citando in particolare le provocazioni della Corea del Nord e l’accordo nucleare iraniano che giovedì Trump ha nuovamente stigmatizzato. “Lui schiaffeggia la gente giusta, abbraccia la gente giusta e alla fine ne esce forte”, ha rassicurato l’ambasciatrice Usa all’Onu, Nikki Haley, interpellata sulla posizione del presidente che, notoriamente, considera l’Onu un’istituzione “obsoleta”, “debole e incompetente”, “un club di gente che si riunisce, parla e di diverte”.

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Proprio questa settimana Trump ha definito il nuovo round di sanzioni Onu contro la Corea del Nord “un nulla di che”, contraddicendo non solo la Haley ma anche il dipartimento di Stato. Trump prendera’ la parola anche lunedi’, alla vigilia del dibattito generale, durante un evento sponsorizzato dagli Usa, non a caso sulla riforma delle Nazioni Unite. Sempre il 18, Trump avra’ una bilaterale con il presidente francese Macron e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Tra gli altri incontri organizzati dalla Casa Bianca, quelli con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l’egiziano Abdelfatah al Sisi, il re di Giordania Andullah, il palestinese Mahmud Abas, il sudcoreano Moon, il giapponese Shinzo Abe. Lunedi’ partecipera’ ad una cena di lavoro con i leader dell’America Latina “per discutere della crisi venezuelana”, ha spiegato McMaster, escludendo incontri diretti con rappresentanti di Caracas. Tra le assenze eccellenti, alla 72esima Unga, quella del presidente russo Vladimir Putin, del cinese Xi Jinping, della cancelliera Angela Merkel e del presidente venezuelano Nicolas Maduro. Si prevede che Trump alloggi nel suo resort di golf di Bedminster, in New Jersey, durante l’Assemblea Generale dell’Onu, rompendo con la tradizione dei presidenti Usa che per decenni hanno dormito al Waldorf Astoria di Manhattan, fatta eccezione per Barack Obama che dal 2015 si e’ spostato al New York Palace per motivi di sicurezza. Secondo quanto riporta il Politico, la delegazione americana all’Unga quest’anno sara’ sostanzialmente ridotta, rispetto ai 1.000 delegati che tradizionalmente partecipano ai lavori. Una scelta che sembra escludere una conversione globalista del miliardario che ha conquistato la Casa Bianca al grido di “America First”.

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