Open, Giunta Senato boccia pregiudiziale incompetenza Grasso

Open, Giunta Senato boccia pregiudiziale incompetenza Grasso
Il parlamentare di Liberi e Uguali, Pietro Grasso
17 novembre 2021

La giunta per le immunità del Senato ha bocciato quasi all’unanimità la proposta avanzata dal senatore di Leu Pietro Grasso di non pronunciarsi sul caso delle conversazioni del senatore di Italia viva Matteo Renzi finite agli atti dell’inchiesta sulla fondazione Open. Lo ha riferito il presidente della giunta Maurizio Gasparri spiegando che “la pregiudiziale di incompetenza” ha ricevuto solo un voto favorevole, quello di Grasso.

L’ex presidente del Senato ha definito la bocciatura della sua proposta “Un dispregio della legge perché io ho citato la legge”.
Si tratta della legge attuativa dell’ articolo 68 della Costituzione che “prevede che il parlamentare possa fare un’istanza per investire la giunta solo per insindacabilità e non per sequestri o intercettazioni” come invece nel caso sollevato da Renzi. “La legge richiede che sia l’autorità giudiziaria a investire la giunta quindi ho chiesto di bloccare l’iter e chiedere alla procura se intendono usare queste conversazioni frutto del sequestro del telefono di un imprenditore”, ha spiegato Grasso. “La giunta procederà con solerzia come sempre ma non c’è una tempistica. Ci sarà un dibattito dopo l’audizione di Renzi calendarizzata al quarto punto all’ordine del giorno di mercoledì 24 giugno”, ha riferito Gasparri.

Renzi: sotto assedio, ma non ho fretta, non c’è nessun reato

“Sono sotto assedio? Assolutamente sì ma non ce la faranno mai, l’articolo di ieri sul Foglio ha messo in fila tutte le cose su cui c’è qualcosa di strano intorno a me, ce ne sono oggettivamente tante, ma dipende molto da come uno reagisce: si può ragire facendo il complottardo, arrabbiandosi, io reagisco col sorriso, ho tempo avanti a me perchè ho 46 anni: il processo Open nel 2022 avrà l’udienza preliminare, nel 2025 la Cassazione, io non ho fretta, so che la verità è che non c’è nessuno tipo di reato”. Lo ha detto Matteo Renzi a L’Aria che tira su La7.

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Relatrice in Giunta: sequestro chat Renzi 2018 illegittimo

Il sequestro dei messaggi scritti su WhatsApp dal senatore di Italia viva Matteo Renzi il 3 e 4 giugno 2018 a Vincenzo Manes appare “illegittimo” perché avvenuto “senza preventiva autorizzazione del Senato che viene pertanto leso nel caso di specie nelle proprie attribuzioni autorizzatorie di cui all’articolo 68 terzo comma della costituzione”. Lo ha spiegato Fiammetta Modena, senatrice di forza Italia e relatrice del caso Renzi in Giunta per le immunità a palazzo Madama.

“Tale lesione sussiste a prescindere dall’utilizzo o meno di tale mezzo di prova nei confronti di Renzi”, secondo Modena che spiega come la Giunta “potrebbe, in via ipotetica, proporre all’assemblea l’attivazione nei confronti della competente autorità giudiziaria di un conflitto di attribuzione dinanzi alla corte costituzionale atteso che il sequestro di messaggi WhatsApp mandati dal senatore Renzi quando era in carica non è stato mai autorizzato dal senato al quale l’autorità giudiziaria avrebbe dovuto rivolgere preventivamente una richiesta di autorizzazione”.

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