Pacco bomba di Lione, “ordigno azionato a distanza”. E caccia all’uomo

25 maggio 2019

E’ una vera e propria caccia all’uomo quella in corso in Francia, alla ricerca del trentenne – a giudicare dall’identikit diffuso – che ieri ha fatto esplodere nel cuore di Lione un pacco bomba che ha causato 13 feriti (8 donne e una bambina). Un attentato che ancora non e’ stato rivendicato, come ha detto questa mattina il procuratore della Repubblica di Parigi, Remy Heitz, il quale ha comunque assicurato che sono stati dispiegati “tutti i mezzi a disposizione” per trovare il responsabile. L’allerta e’ massima. Una fonte vicina all’inchiesta ha confermato che l’ordigno utilizzato e’ stato “azionato a distanza”. Non solo: c’e’ il sospetto che l’esplosivo usato sia il Tatp, ossia perossido di acetone triciclico, che puo’ puo’ essere creato con relativa facilita’, grazie a ingredienti “casalinghi”.

Dettaglio non secondario: il Tatp e’ stato usato anche negli attentati jihadisti del 13 novembre a Parigi e del marzo 2016 a Bruxelles. Sono oltre 90 gli investigatori e 30 i tecnici della scientifica coinvolti nell’indagini, con l’assistenza di una ventina di agenti locali. Nell’inchiesta e’ stato attivato anche l’antiterrorismo francese, dato che l’attacco e’ stato compiuto in pieno giorno “in un luogo particolarmente frequentato” e considerando sia il modus operandi che il tipo di ordigno utilizzato. La foto del sospetto mostra un uomo che indossa “degli occhiali da sole, una maglietta nera a maniche lunghe e dei bermuda”, spiega il procuratore. “E’ pericoloso”, aggiunge Heitz. “Abbiamo un sistema di videosorveglianza molto esteso”, dice da parte sua il sindaco di Lione nonche’ ex ministro dell’Interno Gerard Collomb: nelle immagini si vede l’uomo arrivare e poi ripartire in bicicletta.

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Stando alla probabile dinamica degli eventi, il sospetto avrebbe depositato in Rue Victor Hugo – in piena zona da shopping – una borsa esplosiva, o un pacco, contenente viti, chiodi e bulloni di fronte ad una panetteria. Si cercano ulteriori testimoni del fatto: “Finora me abbiamo sentito una dozzina”, ha aggiunto Heitz, spiegando che “molto presto sara’ diffusa una nuova foto dell’individuo”. La carica del pacco esplosivo stata “troppo bassa per uccidere”: cosi’ dice il sindaco del secondo arrondissement di Lione, Denis Broliquier. Nondimeno l’ipotesi di reato dell’inchiesta e’ quella di “tentato omicidio e associazione criminale terroristica”. Intanto sono state decisamente aumentate le misure di sicurezza nei pressi di tutti i luoghi sensibili collegati allo svolgimento delle elezioni europee di domani: il trentenne di Lione probabilmente non ha scelto a caso il momento per colpire.

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