Palermo, ex deputato Acierno si presenta in carcere. Cassazione conferna condanna

Palermo, ex deputato Acierno si presenta in carcere. Cassazione conferna condanna
13 novembre 2015

La Cassazione conferma la sentenza: sei anni e sei mesi di carcere per Alberto Acierno. E così in mattinata, l’ex deputato regionale e nazionale, 55 anni, si è presentato nel carcere Pagliarelli a Palermo. Per l’ex direttore generale della Fondazione Federico II,  quindi, la Cassazione, ha confermato la condanna per peculato, a 6 anni e 6 mesi, inflittagli dalla corte d’appello di Palermo, lo scorso 14 dicembre. Confermate anche la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e del risarcimento di 102 mila euro alla Fondazione e 42 mila all’Ars. La vicenda giudiziaria di Acierno ha inizio nel 2009, quando l’ex deputato finisce ai domiciliari a seguito di un’inchiesta delle Fiamme gialle. La procura accusa l’allora parlamentare regionale di essersi indebitamente appropriato di denaro della Fondazione, utilizzando le carte di credito che gli erano state date per fini istituzionali e prelevando somme dalla cassa della Federico II. Inoltre, per gli inquirenti, Acierno avrebbe intascato parte dei fondi assegnati al Gruppo misto da lui presieduto. In tutto 150 mila euro.

Acierno, ha trascorso agli arresti domiciliari alcuni mesi, tra settembre 2009 e l’inizio del 2010. Sul piano della responsabilita’ civile, con una sentenza nel luglio del 2013 le sezioni unite della Cassazione stabilirono il difetto di giurisdizione della Corte dei conti, che aveva condannato l’ex direttore al risarcimento di 102 mila euro alla Fondazione. Questo perche’ l’ente venne considerato di natura privatistica e dunque la Corte dei conti non era competente a giudicare chi era accusato di aver sottratto denaro alla Federico II: la condanna di Acierno, sul piano risarcitorio, fu cosi’ annullata. Ma la sentenza penale ha tra le pene accessorie, come detto, anche la restituzione delle somme. Acierno è stato deputato alla Camera per il Pdl ma con vari cambi di partito dall’Udr all’Udeur, poi con Fiamma Tricolore per tornare a Forza Italia e al Polo delle Libertà.

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