Parte ultima maratona per ok Senato con occhio a Italicum

4 agosto 2014

Si apre oggi la settimana che, secondo la volontà del governo, porterà all’approvazione del ddl riforme in Senato, l’8 agosto. Liquidato la scorsa settimana l’articolo 2 tra ostruzionismo, utilizzo dello strumento del ‘cangurò e bagarre in Aula, si parte oggi pomeriggio, dopo l’esame del decreto P.A., con l’articolo 3 e ancora oltre 3000 emendamenti da affrontare. Numero elevato che potrebbe ridursi nel caso in cui Sel decidesse per il ritiro di alcune richieste di modifica, se si concretizzassero le aperture annunciate dal governo su alcuni temi ritenuti cruciali anche dal partito di Vendola. In una riunione del ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, con i relatori del ddl, Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli, il governo ha infatti confermato la volontà di consentire modifiche inerenti i referendum popolari, le leggi di iniziativa popolare, l’immunità dei senatori e la platea degli elettori del Presidente della Repubblica. Tra i temi caldi, nei 38 articoli ancora da esaminare, ci sarà anche la modifica al titolo V della Costituzione. Le insidie potrebbero celarsi nelle richieste di voto segreto, benchè il governo, battuto in Aula la scorsa settimana in tale circostanza, abbia mostrato di avere la determinatezza per superare anche questi ostacoli.

Sullo sfondo delle riforme permane la legge elettorale. Tra martedì e giovedì avrà luogo un nuovo incontro tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, la cui presenza al tavolo delle trattative sulle riforme è stata definita “importantè’. Un incontro sull’Italicum che preoccupa Ncd, che ora chiede garanzie al Pd sull’alleanza e un riconoscimento del proprio ruolo all’interno della maggioranza, e che non piace nemmeno a parte della ‘minoranzà dei democraticì. Renzi ribadisce però la sua linea confermando che i numeri per approvare la legge elettorale anche senza Forza italia ci sono, ma motivando come ‘passo avanti culturalè la necessità di fare le riforme tutti “insiemè’. (TMNews)

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