Draghi sulle pensioni: stop a Quota 100 ma troveremo soluzioni graduali

Draghi sulle pensioni: stop a Quota 100 ma troveremo soluzioni graduali
22 ottobre 2021

“Questo è oggetto di discussione nella legge di bilancio che presenteremo la prossima settimana. Ho sempre detto che non condivido Quota 100, che ha durata triennale e non verrà rinnovata. Ora occorre assicurare una gradualità nel passaggio alla normalità, a quello che era la normalità, ed è questo l’oggetto della discussione”. A parlare il presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa al termine del Vertice Ue a Bruxelles. “L’importante è tener fisso il fatto che la legge non verrà rinnovata per un triennio e che però occorre essere graduali nella sua applicazione. I dettagli verranno resi noti nel corso della legge di bilancio”.

Quanto al Pnrr, il presidente del Consiglio ha annunciato un decreto a breve per snellire ulteriormente l’iter. In particolare, il decreto servirà a rimuovere gli impedimenti a realizzare il Recovery plan. Ma Draghi assicura. “Non abbiamo alcun ritardo sul Pnrr. Intendiamo rispettare gli appuntamenti e i nostri partner sono molto contenti del nostro lavoro sul Pnrr. Non c’è alcuna preoccupazione ma occorre andare avanti con gli impegni presi”. “I due mesi tra ora e la fine di dicembre sono mesi in cui ci attendiamo molta attività da parte non solo del governo e dei ministeri, ma anche di quelli che sono i maggiori enti attuatori: Comuni e Regioni. Dovranno uscire i bandi a novembre”, ha osservato Draghi. Sulla terza dose il premier ha affermato che “servirà per certe categorie”. “Ciò che è importante è che la campagna di vaccinazione continui ad andare bene. Noi abbiamo vaccinato di piu’ di altri Paesi Ue e a dispetto dell’Inghilterra abbiamo mantenuto anche le cautele”, ha detto Draghi.

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In merito invece alle tensioni tra Bruxelles e Varsavia sulla crisi dello Stato di diritto, per Draghi “l’essenza della discussione sulla Polonia è che non ci sono alternative. Le regole sono chiare. Quello che è stato messo in discussione non è la legge secondaria dell’Unione, come successo in altri casi, che sono i casi sempre citati sempre a difesa della situazione dell’iniziativa polacca, ma è la legge primaria, è il Trattato, che è stato messo in discussione, quindi non ci sono alternative, le regole sono chiare, quando è messa in discussione la base dell’Unione è chiaro che la Commissione non può far altro che andare avanti”. “Detto questo – ha concluso il premier – è importantissimo mantenere un dialogo aperto con la Polonia, una strada politica aperta con la Polonia”.

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