Politica estera Usa, ecco gli obiettivi immediati di Biden

Politica estera Usa, ecco gli obiettivi immediati di Biden
Joe Biden
5 febbraio 2021

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ieri notte ha annunciato una nuova era per la politica estera americana e un’inversione di rotta rispetto al suo precedessore Donald Trump, assicurando – come aveva fatto in campagna elettorale e più recentemente al discorso della sua inaugurazione – che “l’America è tornata”. Nelle obiettivi immediati delineati nel suo primo discorso di politica estera, che ha voluto tenere al Dipartimento di Stato – Trump non ci ha praticamente mai messo piede, privilegiando Cia e Pentagono per le loro implicazioni militari – da quando è diventato presidente, Biden ha segnalato un approccio deciso nei confronti di Cina e Russia, ha esortato i leader militari di Myanmar a porre fine al loro colpo di Stato, ha detto che gli Stati Uniti non sosterranno più le offensive saudite in Yemen e ha fermato il ritiro delle truppe Usa dalla Germania. Ecco i principali punti del discorso di Joe Biden:

MANTENERE LE TRUPPE IN GERMANIA

Il presidente Biden ha fermato i piani di Donald Trump di ritirare le truppe statunitensi dalla Germania. Biden ha detto che il ritiro sarà interrotto fino a quando il segretario alla Difesa Lloyd Austin non avrà condotto un’ampia revisione della presenza militare globale degli Stati Uniti. L’anno scorso, l’allora presidente Trump ha annunciato che avrebbe ritirato circa 9.500 dei circa 34.500 soldati statunitensi attualmente di stanza in Germania. Trump ha reso noti i tagli dopo aver ripetutamente criticato il bilancio della difesa dell’alleato della Nato, che è in aumento ma rimane ben al di sotto dell’obiettivo dell’alleanza del 2% del Pil.

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RUSSIA

Biden ha detto che non avrebbe accettato le tattiche del presidente russo Vladimir Putin contro l’occidente. Ha anche chiesto il rilascio incondizionato dell’oppositore del Cremlino Alexei Navalny, a cui all’inizio di questa settimana è stata inflitta una detenzione di quasi tre anni. “Ho chiarito al presidente Putin, in un modo molto diverso dal mio predecessore, che i giorni in cui gli Stati Uniti rimanevano spiazzati di fronte alle azioni aggressive della Russia, come le interferenze con le nostre elezioni, gli attacchi informatici, gli avvelenamenti di cittadini in Paesi stranieri, sono finiti”, ha detto. Biden ha anche difeso severamente Navalny e ha fortemente criticato il modo in cui il Cremlino ha trattato il leader dell’opposizione. “Gli sforzi russi per sopprimere la libertà di espressione e di riunione pacifica sono motivo di profonda preoccupazione per noi e per la comunità internazionale”, ha detto Biden. “Navalny, come tutti i cittadini russi, ha diritto ai suoi diritti ai sensi della costituzione russa. È stato preso di mira per aver denunciato la corruzione. Dovrebbe essere rilasciato immediatamente e senza condizioni”.

CINA

Trump aveva inizialmente cercato una relazione cordiale con il presidente cinese Xi Jinping. Tuttavia, le divergenze sul commercio, Hong Kong e quello che l’esercito americano ha definito il comportamento destabilizzante e aggressivo della Cina nel Mar cinese meridionale, ha innescato una spaccatura tra i due Paesi che deve ancora sanarsi. Secondo Biden, Pechino, che sta espandendo le sue forze armate e sta facendo sforzi per aumentare la sua influenza globale, è “il concorrente più serio” degli Stati Uniti. “Affronteremo gli abusi economici della Cina, contrasteremo la sua azione aggressiva e coercitiva per respingere gli attacchi della Cina ai diritti umani, alla proprietà intellettuale e alla governance globale”, ha detto. “Ma siamo pronti a lavorare con Pechino quando è nell’interesse dell’America farlo”.

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MYANMAR

Biden ha detto che gli Stati Uniti stanno lavorando con alleati e partner per affrontare il colpo di Stato militare in Myanmar, iniziato lunedì. “Non ci possono essere dubbi, in una democrazia, la forza non dovrebbe mai cercare di annullare la volontà del popolo o tentare di cancellare il risultato di un’elezione credibile”, ha detto Biden in riferimento al voto dello scorso novembre che ha visto vincere con una valanga di voti il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha detto che la Casa Bianca sta prendendo in considerazione sanzioni mirate contro individui e entità controllate dai militari.

YEMEN

Il presidente Biden ha detto che gli Stati Uniti porranno fine al sostegno Usa all’offensiva militare di cinque anni guidata dai sauditi in Yemen che ha acuito le sofferenze nel Paese più povero della penisola arabica. In quest’ottica Biden ha anche annunciato che l’amministrazione sta rivedendo i contratti di vendite di armi a Ryad. “La guerra ha creato una catastrofe umanitaria e strategica”, ha detto Biden ai diplomatici. “Questa guerra deve finire”, ha detto Biden che ha anche nominato un inviato personale in Yemen per trovare una soluzione diplomatica al conflitto.

ALTRI RIFUGIATI DA ACCOGLIERE

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Joe Biden vuole anche aumentare gli ingressi annuali di rifugiati a 125.000 nel prossimo anno, un aumento di oltre otto volte dopo che l’ex presidente Trump ha ridotto i livelli ai minimi storici. Biden ha detto che approverà un ordine esecutivo per aumentare la capacità di accogliere i rifugiati di fronte a “un bisogno globale senza precedenti”. Trump ha descritto i rifugiati come una minaccia alla sicurezza e un esaurimento delle risorse. “Ci vorrà del tempo per ricostruire ciò che è stato così gravemente danneggiato”, ha detto Biden. “Ma è esattamente quello che faremo”.

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