Pressing Lega su Dl Sicurezza. Muro M5s: “Ora non passa”. Arriva fondo da 2 milioni per rimpatri

Pressing Lega su Dl Sicurezza. Muro M5s: “Ora non passa”. Arriva fondo da 2 milioni per rimpatri
La sala del Consiglio dei ministri di Palazzo Chigi
15 maggio 2019

Braccio di ferro in Consiglio dei ministri sul decreto Sicurezza bis, tra Lega e Movimento 5 stelle. Il provvedimento caro a Matteo Salvini figura all’ordine del giorno della riunione del pre Consiglio, in programma domani mattina, secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi. Il decreto avrebbe quindi passato il vaglio del Dipartimento affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio, viene riferito, e dovrebbe essere esaminato nella riunione.

Insieme ad alcune leggi regionali e le nomine in scadenza (ragioniere dello Stato e comandante della Guardia di finanza), “molto probabilmente” approdera’ in Consiglio, lunedi’. Ma – fanno notare fonti parlamentari del M5s – l’approvazione “non e’ automatica”. Tra le novità che emergono dal decreto, l’istituzione di un fondo per i rimpatri con una dotazione iniziale di due milioni per il 2019. I fondi potranno aumentare: fino a 50 milioni annui potranno arrivare dai risparmi che derivano dalla razionalizzazione dei centri per l?immigrazione. Serviranno a finanziare interventi di cooperazione o intese bilaterali per i rimpatri.

Di fronte al pressing dei leghisti che, con Salvini, hanno sbandierato che il decreto e’ pronto e si attendono un’approvazione dell’esecutivo lunedi’, il Movimento 5 stelle ribadisce le sue perplessita’. Nella riunione dell’esecutivo ci aspettiamo una discussione – si fa notare – ma e’ altamente difficile si arrivi a un’approvazione del decreto finche’ non vi sara’ un confronto politico tra i due contraenti della maggioranza. Come e’ improbabile che il M5s lasci passare questo decreto che la Lega potrebbe sbandierare come una vittoria prima del voto europeo del 26, viene sottolineato. Tanto piu’ che allo stato rimangono le criticita’ segnalate piu’ volte dal Movimento in merito alle norme sugli sbarchi con la sottrazione di competenze ai ministeri della Difesa e delle Infrastrutture, guidate da pentastellati, a favore del Viminale di Salvini. D’altronde Danilo Toninelli e’ chiaro.

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“Abbiamo il decreto crescita alla Camera e lo sblocca cantieri al Senato – dice il ministro delle Infrastrutture -: e’ evidente che le Camere devono impegnarsi a fare questo. Dopo le elezioni e dopo l’approvazione di questi due decreti fondamentali per il governo valuteremo con serenita’, e stando attenti a tutti i livelli del diritto, anche il decreto sicurezza bis”. Stesso discorso si puo’ applicare al tema ‘autonomia differenziata’. Il ministro leghista per gli Affari regionali, Erika Stefani, ha dichiarato che portera’ la bozza di intesa con le Regioni, che hanno ne hanno fatto richiesta, in Consiglio dei ministri, sempre lunedi’. Sicuramente e’ un progetto cui il governo sta lavorando, si fa notare dal M5s. Ma non e’ all’ordine del giorno del pre Consiglio ed e’ altamente improbabile che nel Consiglio si arrivi a una decisione sul tema in cui il Movimento ha sottolineato piu’ volte le criticita’, con il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, secondo cui l’accordo “non c’e’ perche’ non ci sono i testi” delle intese con le Regioni.

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