Prezzo del gas in calo del 10% in Europa: ad Amsterdam un megawattora viene aquistato a 169 euro, un livello che il Ttf non raggiungeva da fine luglio. In picchiata anche i future di dicembre che perdono più del 9,5% a 176 euro per MWh. Il mercato si è raffreddato proprio nella giornata in cui l’Eurogruppo ha affrontato i rincari legati alla crisi energetica. Tra gli altri anche Bruno Le Maire, ministro dell’Economia francese, ha evidenziato la necessità di una strategia comune “di fronte a una crisi energetica che è destinata a durare”. Intanto, la questione dell’ulteriore cooperazione sulla ricostruzione del gasdotto Nord Stream rimane poco chiara data la posizione istericamente antagonista dell’intero Occidente, ha affermato oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
“C’è una comprensione che deve essere ripristinata, c’è una comprensione che, in generale, tutto può essere ripristinato… Non è chiaro su quale tipo di cooperazione internazionale possiamo contare in questa situazione, data la posizione istericamente antagonista dell’intero Occidente verso il nostro Paese. Non è chiaro, ovviamente, è ancora necessario analizzare queste aree e capire cosa c’è laggiù, cosa c’è in fondo, per capire l’origine del disastro”, ha detto Peskov ai giornalisti.
Il portavoce della presidenza russa ha aggiunto che ci sono paesi che beneficiano della fuga di gas accusata la scorsa settimana dal gasdotto. “Ci sono sicuramente paesi o un paese che, in assenza del funzionamento di questo gasdotto, ha l’opportunità di vendere più gas liquefatto a un prezzo più caro, che è il primo punto. È risaputo che questo paese è gli Stati Uniti. Ci sono anche paesi che hanno capacità tecnico-militari per effettuare tale diversione. Inoltre, tutti gli specialisti sono ben consapevoli di questi paesi”, ha insistito Peskov, aggiungendo che i paesi europei non sono interessati a tale diversione perché non hanno piani alternativi sicuri per le loro economie.
