Referendum, alle urne su cinque quesiti sulla gustizia

Referendum, alle urne su cinque quesiti sulla gustizia
11 giugno 2022

Sono cinque i referendum sulla giustizia sui quali sono chiamati gli elettori di tutta Italia a pronunciarsi: 51.533.195 elettori aventi diritto di cui 25.039.273 uomini e 26.493.922 donne, in base alla rilevazione aggiornata al 31 dicembre 2021 sul corpo elettorale 51.533.195 elettori aventi diritto di cui 25.039.273 uomini e 26.493.922 donne. Si tratta di un election day perchè oltre ai cinque quesiti referendari si vota in oltre 900 comuni italiani, tra cui 26 capoluoghi di provincia: le votazioni si svolgono in una sola giornata e i seggi sono aperti dalle ore 7 alle 23. I cinque referendum proposti da Lega e Radicali sono abrogativi: quindi, chi vuole mantenere in vigore le norme che i singoli referendum si propongono di cancellare sulle schede deve votare `No`.

Chi invece è d`accordo con i promotori deve votare `Si` in modo che non abbiano più valore di legge. Affinché la legge oggetto del quesito sia abrogata, ovviamente la maggioranza dei voti espressi deve essere un sì. Trattandosi di referendum abrogativi è necessario raggiungere il quorum che è fissato al 50% più uno degli elettori: quindi per ognuno dei 5 referendum abrogativi sulla giustizia il 12 giugno 2022 dovrà andare a votare almeno la metà più uno degli italiani che ne hanno diritto, perché il risultato delle urne risulti valido. Tre dei cinque referendum e cioè quelli relativi alla separazione delle funzioni dei magistrati, all’intervento degli avvocati nei consigli giudiziari e alla cancellazione delle firme per le liste di candidati al Csm, riguardano temi affrontati nella riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm che è stata approvata alla Camera e deve essere approvata al Senato. Veniamo più nel dettaglio ai cinque quesiti.

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Referendum n.1. Incandidabilità e abolizione legge Severino. E’ sulla abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.

Referendum n.2. Limitazioni delle misure cautelari. Si chiede l`abrogazione dell`ultimo inciso dell`art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale.

Referendum n.3. Separazione delle funzioni dei magistrati. Si chiede l`abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati.

Referendum n.4. Valutazione magistrati. E’ sulla partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. La richiesta dei promotori è di abrogare norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte. Si chiede, in pratica, di aprire la valutazione dei magistrati anche a giuristi, avvocati, professori universitari. Attualmente la valutazione della professionalità e delle competenze delle toghe è una prerogativa del Csm.

Referendum n.5. Elezione componenti togati Csm. Chiede l`abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura. Oggi un magistrato che vuole candidarsi al Csm deve raccogliere almeno 25 firme. I promotori del referendum vogliono eliminare questa soglia così del da favorire la candidatura di chiunque senza necessità di appoggi per limitare il peso delle correnti.

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