Referendum, Mattarella: toni bassi e rispetto voto degli italiani. Ma lo scontro continua

Referendum, Mattarella: toni bassi e rispetto voto degli italiani. Ma lo scontro continua
12 ottobre 2016

Il referendum sulle riforme si avvicina, il clima politico (con l’incrocio tra modifica della Costituzione e nuova legge elettorale) è sempre più attraversato da scontri tra le forze in campo e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha colto l’occasione dell’intervento questo pomeriggio all’assemblea annuale dell’Anci a Bari per far sentire la sua voce. Il presidente ha espresso una posizione lineare e sopra le parti, rivolgendo un appello al rispetto del bene comune – rappresentato in particolare dalla Costituzione – comunque vada il referendum. Sarà il popolo a pronunciarsi il 4 dicembre e scegliere se cambiare o meno la nostra Carta. E le classi dirigenti dovranno avere comportamenti responsabili, che vinca il Sì oppure il No. Insomma un richiamo al buon senso dei vari leader politici per evitare che si percorra una strada (purtroppo già parzialmente imboccata) sempre più simile a quella di scontro totale che stanno seguendo gli sfidanti alle presidenziali Usa Trump e Clinton, piuttosto che quella del confronto sì duro ma comunque civile e rispettoso che ha caratterizzato da sempre il nostro sistema democratico.

Le parole di Mattarella non consentono fraintendimenti. La competizione referendaria, pur nelle posizioni diverse, dovrà “sempre avere in mente il bene comune”, rappresentato dalla Costituzione. L’avvicinamento alle urne deve realizzarsi attraverso “un confronto tanto più efficace quanto più composto”. E il giorno dopo il voto dovrà esserci, quale che sia il risultato, “il contributo di tutti sereno e vicendevolmente rispettoso”, anzitutto per “l’esercizio del voto degli elettori e il loro libero convincimento”. Per Mattarella “la democrazia e il Paese saranno più forti, e non più deboli, se chi rappresenta ai vari livelli, e nei diversi ruoli, la volontà popolare sa riconoscere l’interesse generale”. Ed è sulla democrazia in generale che si è poi soffermato il capo dello Stato. “Il passaggio d’epoca che stiamo vivendo – ha detto – richiede visione lucida, energia e grandi capacità di scelta per orientare le innovazioni necessarie a confermare i fondamenti democratici e sociali della nostra convivenza”. Per Mattarella la Repubblica comincia nell’azione dei municipi. “La democrazia oggi è sfidata e voi sindaci, in questa partita – ha detto rivolgendosi direttamente ai primi cittadini – non siete spettatori, né giocatori seduti in panchina. Siete protagonisti, artefici”. I Comuni “non sono la periferia ma le fondamenta della costruzione democratica”.

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