Regionali in Campania, Mastella pronto a cambiare campo: il centrodestra fiuta il colpo
Tra sondaggi in bilico e fratture nel centrosinistra, la mossa del sindaco sannita potrebbe riscrivere la mappa politica regionale (e non solo)
Clemente Mastella
Potrebbe essere la notte dei lunghi coltelli in Campania. Clemente Mastella, sindaco di Benevento, medita un clamoroso cambio di fronte alla vigilia della presentazione delle liste elettorali. Deluso dai continui scontri tra Vincenzo De Luca e Roberto Fico, il leader centrista starebbe valutando di abbandonare il “campo largo” per avvicinarsi al centrodestra, emulando a parti invertite il gesto del suo vecchio maestro politico, Ciriaco De Mita. Una mossa che, se confermata, potrebbe riscrivere gli equilibri in vista del voto per Palazzo Santa Lucia.
Indizi e segnali di un divorzio politico imminente
Nel capoluogo sannita, più di un segnale lascia intendere che la rottura con il fronte progressista sia ormai solo questione di ore. Nei manifesti elettorali dedicati alla candidatura del figlio, Pellegrino Mastella, non compare alcun riferimento a Roberto Fico né al progetto politico che unisce Pd, M5S e Italia Viva. L’assenza non è casuale: le dichiarazioni del sindaco di Benevento al Corriere della Sera, in cui lamentava il “continuo bisticcio” tra i due principali leader della coalizione, suonano come un preludio al distacco.
Nel frattempo, il centrodestra osserva con favore. Dalla Lega, Giampiero Zinzi invita a “perdonare Clemente”, mentre il deputato Gianluca Cantalamessa si spinge oltre, definendo Mastella “una figura moderata e di buon senso, benvenuta nella coalizione”. L’ipotesi di un suo approdo nel fronte guidato da Fratelli d’Italia si inserisce in un trend più ampio di migrazioni politiche: dopo Nicola Caputo e Giovanni Zannini, anche altri esponenti centristi potrebbero compiere lo stesso passo.
Il centrodestra fiuta il colpo: “La Campania è riaperta”
Gli ultimi sondaggi, diffusi da Affari Italiani, certificano un clamoroso riavvicinamento tra i candidati: Edmondo Cirielli, viceministro e nome forte di Fratelli d’Italia, sarebbe al 47%, a soli tre punti da Roberto Fico. Una rimonta impensabile fino a poche settimane fa, che riapre completamente la partita.
Per il centrodestra, un successo in Campania avrebbe un peso politico enorme, superiore a quello registrato nelle Marche o in Calabria. Il declino dell’asse De Luca-Schlein-Conte, aggravato da divisioni interne e sondaggi in calo, potrebbe trasformarsi in un colpo da maestro per Giorgia Meloni, che vedrebbe consolidato il predominio della coalizione anche nel Mezzogiorno.
Schlein in affanno, il “campo largo” si sfalda
Nel quartier generale del Partito Democratico cresce la preoccupazione. A meno di un mese dal voto, la segretaria Elly Schlein si trova a fronteggiare un doppio fronte: il logoramento interno e il crollo di consenso in Campania, regione simbolo del potere deluchiano. La scelta di candidare Roberto Fico, sostenuto fortemente da Giuseppe Conte, non ha prodotto l’effetto sperato. Le frizioni tra De Luca e i vertici del Pd, aggravate dalla volontà del governatore uscente di presentare una lista personale, alimentano la percezione di un’alleanza allo sbando.
Anche i Cinque Stelle appaiono in difficoltà. Le esperienze regionali – dalla Calabria alla Puglia – hanno dimostrato la fatica del movimento a radicarsi sul territorio, soprattutto in assenza di figure di forte impatto amministrativo. In questo contesto, ogni voto moderato in fuga verso Forza Italia o Fratelli d’Italia rischia di diventare decisivo.
La rimonta del centrodestra e il nuovo equilibrio nazionale
Forza Italia, in particolare, sta capitalizzando l’abilità organizzativa del coordinatore regionale Fulvio Martusciello. Il partito di Antonio Tajani è in forte crescita in tutto il Sud e, sommando i propri consensi a quelli di Fratelli d’Italia e Lega, potrebbe superare il 40% in Campania. Un’eventuale vittoria di Cirielli, secondo gli analisti, ribalterebbe gli equilibri nazionali: il bilancio delle Regionali, che il Pd sperava di chiudere con quattro successi su sei, rischia ora di trasformarsi in un 4 a 2 a favore della maggioranza di governo.
Un risultato del genere rappresenterebbe un terremoto politico per Schlein. Pur lontano dall’ipotesi di dimissioni, un flop in Campania darebbe nuova linfa alla corrente moderata del partito, sempre più critica verso l’appiattimento della segreteria sulle posizioni del M5S e della sinistra sindacale. E per il centrodestra, la conquista del cuore del Mezzogiorno avrebbe un valore simbolico paragonabile a una vittoria nazionale.
