Renzi, Boschi, e Lotti indagati per finanziamenti illeciti. E l’ex premier avverte: senza Iv non c’è maggioranza

Renzi, Boschi, e Lotti indagati per finanziamenti illeciti. E l’ex premier avverte: senza Iv non c’è maggioranza
Maria Elena Boschi e Matteo Renzi
7 novembre 2020

Matteo Renzi è indagato dalla Procura di Firenze insieme, fra gli altri, a Maria Elena Boschi e Luca Lotti per finanziamento illecito ai partit nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open. Titolari dell’ìnchiesta ora nei confronti di Renzi, Boschi e Lotti sono i sostituti procuratori Luca Turco e Antonino Nastasi che hanno inviato all’ex premier ora leader di Italia Viva, alla ex ministra ora capogruppo di Iv alla Camera e all’ex ministro ora deputato Pd un invito a comparire con avvocato difensore di fiducia il prossimo 24 novembre in Procura per il loro interrogatorio di garanzia.

I Pm di Firenze parleranno con gli avvocati difensori, Iv si occupa di fare politica ed è “decisiva” perché senza i suoi voti “non c’è più maggioranza” ha detto Matteo Renzi aprendo l’assemblea di Iv. “Chi vuole confrontarsi con il mondo del diritto – ha detto riferendosi ai Pm che indagano su Open – legga le sentenze della Cassazione e parli con gli avvocati. Noi facciamo politica, e per fare politica Iv c’è, decisiva in Parlamento, decisiva per la tenuta di questa legislatura, perché senza di noi non c’è più maggioranza. Iv è decisiva”. Secondo l’ex premier, l’inchiesta Open ha recato un “danno pazzesco a Iv”, che puntava al “10%”. “Dobbiamo liberarci dall’ansia del sondaggio. Eravamo partiti alla grande un anno fa, dopo la Leopolda. Stavamo puntando al 10% nei sondaggi… Che è successo? Uno scandalo, un presunto scandalo, Open: un prefetto di Firenze manda 300 finanzieri a casa di persone perbene per chiedere se hanno contribuito alla Leopolda o alla fondazione Open”.

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Ha continuato Renzi: “E’ chiaro che hanno contribuito, tutti i contributi che vengono dati a noi sono regolari, con bonifico. Bastava fare una ricerca su motori di ricerca bancari per capire che tutto era alla luce del sole. Invece si decide di fare le perquisizioni”. Per l’ex premier “quella vicenda ci ha creato un danno pazzesco, i sondaggi hanno smesso di crescere, i soldi hanno smesso di arrivare, non ci sono più coloro che rischiano per darci un contributo anche economico. Un danno enorme alla nostra capacità attrattiva, molte persone non sono passate con noi perché avevano paura, è legittimo. E’ il segno di un modo di far politica che non è il nostro”.

“Sorpresa e incredulità” intanto viene espressa negli ambiti di Italia Viva per le scelte della procura di Firenze che ha iscritto Matteo Renzi nel registro degli indigati per finanziamento illecito nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open. Viene infatti ricordato nel partito di Renzi che “la sentenza della Corte di Cassazione aveva smentito con nettezza l`operato dei PM proprio su questa inchiesta”. In ogni caso, viene fatto presente che Renzi- che interverrà nel pomeriggio all`Assemblea di Italia Viva – “intende evitare polemiche politiche con i magistrati” e “affiderà la discussione nel merito del provvedimento agli avvocati”. “Sono vicino a Matteo Renzi. Rispetto per la magistratura ma in questi anni abbiamo visto troppe indagini finite in nulla che lo hanno riguardato”. Lo scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda.

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