Rivoluzione olandese: la patata coltivata con l’acqua di mare (VIDEO)

Rivoluzione olandese: la patata coltivata con l’acqua di mare (VIDEO)
30 aprile 2015

Patate coltivate con l’acqua di mare. Un rivoluzionario progetto da un’isola olandese potrebbe cambiare il destino di milioni di persone, risolvendo il problema della carenza di acqua potabile.Sembra un tubero normale. Invece potrebbe essere la chiave per risolvere la piaga della fame nel mondo. Perché è stata irrigata con acqua di mare. Sull’isola di Texel, nel mare del Nord, nel gruppo delle Frisoni Occidentali, un agricoltore di nome Marc van Rijsselberghe si è assunto il compito di coltivare prodotti della terra in terreni a forte concentrazione di acqua salata. Il metodo è semplice e diretto: “L’anno scorso abbiamo testato 160 prodotti, dalle fragole alla lattuga. Abbiamo piantato diverse varietà. Quello che muore lo dimentichiamo, quello che cresce bene lo mettiamo da parte”.Il processo di salinizzazione dei terreni per mancanza di irrigazione sta facendo perdere 2.000 ettari al giorno di terre coltivabili. I ricercatori olandesi si concentrano sulla coltivazione in terre abbandonate, usando metodi tradizionali e senza modificazioni genetiche delle piante, utilizzando qualità dimenticate e più resistenti al sale. Le loro patate sono state esportate in Pakistan per essere seminate in terre abbandonate. Se l’esperimento reggerà alla differenza di habitat e di clima, verrà allargato al Bangladesh, dove le alluvioni invadono i campi agricoli di acqua salata. Come accade in Olanda, dove l’acqua di mare a volte risale i canali e intride i terreni agricoli.In Pakistan, India, Bangladesh, Iran ed Egitto i contadini sono costretti a combattere con la mancanza di acqua potabile. Qui la rivoluzione olandese potrebbe avere un impatto determinante. Il team olandese analizza la quantità di sale nel suolo per trovare la miscela esatta. “Facciamo 30mila chili di patate per ettaro, sottolinea Robin Konijn, direttore finanziario del progetto. Sembra tanto ma sui campi tradizionali si ottiene una resa di 60 mila chili. La nostra produzione non rende al meglio nei suoli tradizionali ma di certo è la migliore in quelli salini”. Non resta che attendere gli sviluppi definitivi della rivoluzione della patata olandese. (Immagini Afp)

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