Salvini impone no del centrodestra a Mattarella, voto in estate

7 maggio 2018

Il timore di Matteo Salvini era la ‘tenuta’ di Silvio Berlusconi. Ma dopo il no di Lega e Fratelli d’Italia all’appello di Mattarella, anche Forza Italia si appella al “rispetto del voto degli italiani” per dire il suo no al governo “neutrale” proposto dal Presidente. A farlo non è il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, ma due note dei capogruppo di Camera e Senato, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini. Il segno tangibile di come l’ex Cavaliere preferirebbe di gran lunga che il governo del Presidente nasca. Sergio Mattarella parla poco dopo le 18,30. Ha terminato da pochi minuti, e alle 19,20 la prima nel centrodestra a dire no a un governo “nato nei laboratori del Quirinale” è Giorgia Meloni: “All’Italia non serve un governo neutrale ma un governo capace di schierarsi con gli italiani”, dice la presidente di FdI, denunciando “il tabù incomprensibile e non condivisibile di dare l’incarico al centrodestra”. Meloni brucia sul tempo Salvini per pochissimi minuti, e anche il leader della Lega è netto: “È fondamentale che il voto degli italiani sia rispettato. Quindi o un governo del centrodestra, oppure elezioni il prima possibile, per la prima volta in estate”. E poi dà voce esplicita al suo timore: “Contiamo che Berlusconi mantenga la parola data e abbia la nostra stessa coerenza”. Mettendo così Berlusconi con le spalle al muro.

Per Salvini voto prima possibile per provare ad ottenere la maggioranza come centrodestra

Deve passare un quarto d’ora prima che Forza Italia batta un colpo: è affidato alla capogruppo in Senato, che più felpatamente assicura il rispetto per Mattarella, ma contrapponendogli il rispetto per “gli esiti elettorali”. La differenza sta nell’auspicio ribadito ancora una volta di provare a percorrere la strada dell’incarico al centrodestra: “Non va accantonata, lavoreremo in queste ore – aggiunge Bernini – perché si possano determinare le condizioni per un incarico che dia al Paese un governo rispettoso del voto e della volontà degli italiani che hanno attribuito al centrodestra oltre il 37 per cento dei voti e circa il 43 per cento degli eletti”. Poi arriva la nota della Gelmini: l’ipotesi di un incarico al centrodestra viene abbandonata, la resistenza si sposta sulla data del voto: se per Salvini l’estate va benissimo, Forza Italia osserva che “non aiuterebbe la partecipazione, meglio l’autunno”. Tuttavia, “valuteremo con gli alleati”. Perché per Salvini lo schema è chiaro: tornare a votare il prima possibile, e provare ad ottenere la maggioranza come centrodestra. Ma anche se non si riuscisse ad ottenerla, comunque drenare altri consensi a Forza Italia. E in quel caso, il potere di interdizione di Berlusconi verso un accordo coi M5s verrebbe meno. Schema chiarissimo anche a Fi, che dunque prova a prendere tempo. Sapendo che la ripartizione dei collegi uninominali nel centrodestra, al prossimo giro elettorale sconterà comunque il sorpasso leghista, determinando una ulteriore distanza tra Lega e Fi nel numero dei parlamentari. Ma per ora le carte le dà Salvini.

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