Sanità, Regioni sempre più preoccupate. Si profilano tagli da oltre 5,3 miliardi

Sanità, Regioni sempre più preoccupate.  Si profilano tagli da oltre 5,3 miliardi
23 aprile 2015

Il taglio da 5,3 miliardi che la legge di stabilità ha riservato alle Regioni avrà ripercussioni sulla sanità. E’ questa la posizione che la Conferenza delle Regioni ha espresso presso la Commissione igiene e sanità del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Ssn con particolare riferimento alla garanzia di principi di universalità, solidarietà ed equità. La delegazione delle Regioni era composta dal presidente del Molise, Paolo Di Laura Frattura, gli assessori Luigi Marroni (Toscana), Flavia Franconi (Basilicata) e Lucia Borsellino (Sicilia) e Massimo Garavaglia (Lombardia) che è anche coordinatore della commissione affari finanziari della Conferenza delle Regioni. Nel corso dell’audizione, l’assessore della Lombardia Massimo Garavaglia ha sottolineato gli effetti della legge di stabilità e la difficoltà di gestire un taglio di oltre 5,3 miliardi.

“Compito che le Regioni stanno cercando di affrontare con buon senso ma è evidente – ha sottolineato Garavaglia – che se si guarda ai bilanci delle Regioni stesse, al netto della sanità restano poco meno di 20 miliardi ed è quindi impensabile di far gravare una tale contrazione su tali voci. Per questi si sta cercando di affrontare questo impatto anche attraverso una quota, di 2 miliardi, del fondo sanitario. Un’operazione non indolore e tuttaltro che semplice. Del resto è stata proprio questa impostazione che ha permesso di evitare il taglio di tutti i restanti trasferimenti e di salvaguardare risorse come quelle destinate al fondo per la non autosufficienza. E questo è un merito che va ascritto alle Regioni. Occorrerà certamente rivedere i LEA compito sul quale è già al lavoro un tavolo Regioni-Ministero. Il tutto in un quadro il rapporto spesa sanitaria e PIL che – ha concluso Garavaglia – tornerà a crescere solo a partire dal 2020″. E’ stato poi affrontato il tema dei processi di riorganizzazione rispetto al quale l’assessore toscano Marroni ha sottolineato “l’esigenza di rivisitare complessivamente il modello Asl per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi, occorre una diversa strutturazione che sia meno soggetta a cambi continui che dia maggiore stabilità, continuità di gestione e maggiori opportunità di programmazione”. Così come occorre continuare “ad impegnarsi sul tema dell’appropriatezza e sulla responsabilizzazione dei medici. Del resto, ha sottolineato Marroni richiamandosi al modello introdotto con il nuovo Patto per la salute, l’appropriatezza insieme alla revisione dei lea e alla rivisitazione dei maccanismi di partecipazione alla spesa (ticket) e farmaci innovativi costituiscono oggi 3 aspetti di un unico ambito.

Rispetto all’appropriatezza – secondo Marroni – occorre agire sulla “prescrivibilità” magari ragionando su un elenco prefissato ad un’agenzia terza come potrebbe essere l’Istituto Superiore di Sanità. Quanto alla gestione dei farmaci secondo Marroni il sistema “sta battendo in testa” e bisognerebbe ragionare su qualche innovazione sul genere di acquisto, magari valutando anche il rapporto fra quantità e prezzo e ciclo completo di cura”. L’assessore Marroni ha poi posto l’argomento dei medici convenzionati che lavorano nel 118. Si tratta di professionalità e competenze che – ha detto Marroni – vanno sempre più integrate nel sistema emergenza-urgenza e pronto soccorso. Marroni ha chiesto che si dia corpo ad una iniziativa legislativa per il passaggio alla dipendenza, come già avvenuto in passato. L’assessore alla Salute della Basilicata, (e farmacologa) Flavia Franconi, dopo aver ricordato i traguardi raggiunti dalla regione sul fronte della razionalizzazione della spesa si è soffermata sulla questione del fondo dei farmaci innovativi che va fuori tetto della farmaceutica. “E’ opportuno – ha sostenuto Franconi – definire in maniera più precisa il termine innovativo, ad esempio limitando il fondo ai farmaci innovativi e salvavita”. Lucia Borsellino, assessore della regione siciliana ha sottolineato “gli sforzi fatti dalla Regione in termini ottimizzazione delle risorse, e di appropriatezza che mostrano l’istituzione in un quadro di rientro strutturale e progressivo dal disavanzo”. Anche per Borsellino “la strada maestra per incidere sulla razionalizzazione della spesa si fonda su appropriatezza e centrale unica di acquisto”.

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