Scissione Renzi agita Forza Italia. E Berlusconi contatta i “malpancisti”

Scissione Renzi agita Forza Italia. E Berlusconi contatta i “malpancisti”
Silvio Berlusconi
18 settembre 2019

Prevista e annunciata da tempo, la scissione dal Pd agita comunque le acque di Forza Italia, che vede nascere un nuovo competitore nell’affollata caccia agli elettori moderati, subendo al tempo stesso l’Opa ostile dalla destra di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. E Silvio Berlusconi prova a reagire: prima chiedendo ai capigruppo un check sulle intenzioni dei parlamentari, e poi per tutto il giorno – raccontano dal suo staff – chiamando al telefono quelli più a disagio: ad esempio Mugnai, Cangini, De Siano, Causin, Conzatti. E poi Santelli, Siracusano, Rossi, Rotondi, Polverini. Giro di telefonate cominciato già lunedì sera, ad esempio Mallegni, dopo che Mara Carfagna lo ha informato della riunione convocata per questa sera. “Per ora – dicono i suoi collaboratori – il feedback dai capigruppo è stato positivo. Al momento, non dovrebbero esserci scissioni o uscite”.

“Per ora”, “Al momento”. Ma resta in Forza Italia una “discussione politica vivace” – per dirla con un ex Dc – su come gli azzurri dovranno riposizionarsi in uno scenario in continuo mutamento. Chi da tempo chiede un rilancio dell’iniziativa forzista è Mara Carfagna, che proprio ieri sera ha riunito a cena, nel ristorante “Gina” ai Parioli, i parlamentari a lei vicini ma non solo: “Saremo una cinquantina”, dicono quelli che parteciperanno. “Saranno qualche decina”, ribattono quelli che non ci saranno. Fatto sta che rispetto alle cene che più volte Carfagna ha organizzato, stavolta sono stati invitati anche altri esponenti: ci sarà Renato Brunetta, ad esempio, e anche Gianfranco Rotondi. La linea è chiara: “La scissione di Matteo Renzi e la nascita del suo nuovo partito non sono un problema che riguarda solo la sinistra. Per la prima volta – sottolinea Carfagna in una nota – Forza Italia rischia di dover competere nell’area dei moderati con un soggetto politico guidato da un leader di grande visibilità e proveniente da una tradizione diversa”.

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Per la vicepresidente della Camera l’unica possibilità è che Fi “ricominci a fare politica”. Quanto alla riunione di stasera, “non nasce una corrente, né un gruppo organizzato, né nulla che possa impensierire il coordinamento nazionale di Forza Italia”. Solo “una cena tra amici”. Ma certo, per chi si riconosce nelle posizioni di Carfagna, le oscillazioni di Berlusconi nel rapporto con Salvini restano incomprensibili: “Prima dice ‘basta col sovranismo’, poi lo incontra, torna al centrodestra e dà grande rilievo a un passaggio su cui Salvini inceve non dice nulla…”. E ancora: “Speriamo che a nessuno venga in mente di essere in piazza il 19 ottobre con Salvini”. Insomma, per molti “dovremmo prendere atto che si va verso il proporzionale, che il centrodestra come lo abbiamo conosciuto non esiste più, e che dovremmo staccarci da Salvini. Poi si voterà tra tre anni, ci sarà tempo per riorganizzarci e presentarci alle elezioni magari con Cairo, o con Marina Berlusconi…”.

Che poi tutto questo possa tradursi a breve in una scissione dei gruppi azzurri, dipenderà anche e soprattutto dalle risposte che darà Berlusconi. Per ora agli atti c’è il discorso ai gruppi del 9 settembre scorso, quando l’ex Cavaliere fu tranchant nei confronti di Renzi: “Il centro liberale che noi rappresentiamo è alternativo alla sinistra, non si può fare con chi nella sinistra è nato e cresciuto. Per noi non può essere un interlocutore, neppure se uscisse dal Pd – diceva neanche 10 giorni fa Berlusconi – chi si vanta come fa Renzi di avere dato vita al governo più a sinistra della storia della Repubblica. In ogni caso non esiste un centro equidistante fra destra e sinistra. Il nostro centro liberale è alternativo alla sinistra, distinto ma alleato alla destra democratica, nella logica di un sano bipolarismo”.

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