Pronti, si riparte. Via ufficiale per la scuola siciliana. La campanella ridesta dal letargo estivo i 754.438 studenti dell’Isola, alcuni dei quali si sono seduti tra i banchi gia’ ieri, altri lo faranno domani. La regione e’ la terza per alunni iscritti, sebbene risultino novemila in meno rispetto all’anno scorso. Ma mancano ancora cinquemila docenti che saranno assegnati nelle prossime settimane, per ritardi nelle procedure di assegnazione. Nuovo anno, vecchi problemi, compresi quelli legati all’edilizia scolastica. A Messina, ad esempio, 112 scuole comunali risultano a rischio per il mancato rispetto delle normative antisismiche e igieniche. Appena pochi giorni fa, nella citta’ dello stretto, della “Ettore Bordonaro” che ospita undici classi e’ stata decisa la chiusura per il timore di crolli. Hanno alzato bandiera bianca, a poche ore dal via, anche diversi plessi, a Siracusa e Modica.
Sulla mappa del disagio scolastico, del resto, sono piazzate svariate bandierine che rimandano a numerose localita’ siciliane. Accende subito, cosi’, i motori della protesta il Coordinamento Studenti medi Palermo che, in occasione del primo giorno di scuola, hanno affisso, dinanzi agli ingressi di licei e istituti cittadini, striscioni eloquenti: “Ricomincia la scuola, ricomincia la lotta”, un messaggio che vuole rilanciare un autunno di lotte studentesche contro la Buona scuola del governo Renzi, la privatizzazione, l’alternanza scuola-lavoro. “Da anni – afferma Simona Pezzella, studentessa del Regina Margherita – assistiamo al progressivo smantellamento della scuola pubblica a causa dei continui tagli e attacchi da parte dei vari governi”. “Mentre il governo – continua Marco Guerrieri, portavoce di Studenti Medi Palermo – si preoccupa solo di riforme che danneggiano ulteriormente la formazione, le scuole cadono a pezzi”. In vista della prima data di mobilitazione nazionale che si terra’ il 7 ottobre, gli studenti hanno fissato per il pomeriggio del 28, al Centro Sociale Ex Karcere, la prima assemblea del Coordinamento.
