Si rischia conta senza intesa in extremis

Si rischia conta senza intesa in extremis
Maurizio Martina (s) e Matteo Renzi
19 maggio 2018

E’ ancora stallo nel Partito democratico, le trattative e le offerte di mediazione arrivate da una parte e dall’altra non sono finora bastate a far raggiungere un’intesa tra il fronte renziano e l’area che sostiene il reggente Maurizio Martina e a questo punto il rischio di una conta per l’elezione del nuovo segretario in assemblea è concreto. Matteo Renzi aveva dato la sua disponibilità a non intervenire in apertura dei lavori e a confermare Martina nel ruolo di reggente, senza però un vero e proprio voto e rimandando alla prossima assemblea la convocazione del congresso. Dal fronte-Martina è arrivata però una ulteriore controproposta: si voti la relazione del segretario reggente, con l’impegno a convocare il congresso entro l’anno e, soprattutto, con la conferma ufficiale del ruolo di guida per Martina, in quanto vice-segretario di Renzi all’ultimo congresso. Per Orlando e Franceschini la conferma di Martina deve essere ufficiale, deve avvenire con un voto e non solo attraverso una “mancata sfiducia”.

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Su questo, secondo fonti del fronte-Martina, sarebbe arrivata la disponibilità di Graziano Delrio e Lorenzo Guerini, ma Renzi avrebbe stoppato tutto. Sull’altro fronte, quello renziano, si dà ovviamente una lettura opposta: “Noi abbiamo fatto una proposta, alcuni di loro erano disposti ad accettarla, altri no. Ma confidiamo che alla fine si possa trovare un’intesa che eviti conte che in questo momento non hanno senso”. Dall’area Martina, invece, si sostiene che i renziani vogliono evitare il voto “perché sanno che non avrebbero più la maggioranza uscita dal congresso e, forse, non avrebbero proprio la maggioranza. Stanno persino chiedendo di far votare tutti i parlamentari, che avrebbero diritto di partecipare ma non di votare su queste questioni. Vogliono farli votare perché pensano di controllarne molti…”.

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E’ Piero Fassino a lanciare un’ultima proposta di compromesso, nel quale si parla di “confermare Martina” ma non si chiede esplicitamente un voto: “Un esito unitario della Assemblea del Pd è possibile se sabato si compiono tre scelte: rendere visibile il nostro profilo di intransigente opposizione a tutela degli interessi del Paese; dare una manifestazione di coesione che corrisponda alla domanda di unità della nostra gente; confermare Maurizio Martina nell’incarico di ‘reggente’, conferendogli un mandato politico forte”. Un “mandato forte” si limita a dire Fassino. Da Areadem, l’area di Franceschini e Fassino che si è riunita nel pomeriggio, si commenta così il comunicato dell’ex sindaco di Torino: “Se ci sarà un’ulteriore chiusura di Renzi anche sulla proposta avanzata da Fassino a nome di tutta l’area Martina, allora si voterà sui candidati”. Uno, appunto, sarebbe proprio Martina, l’altro potrebbe essere Lorenzo Guerini. Ma ci sono ancora molte ore per trattare.

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