“Siamo riusciti a superare l’emergenza”. Nelle carceri 53.623 detenuti

“Siamo riusciti a superare l’emergenza”. Nelle carceri 53.623 detenuti
19 gennaio 2015

Al 31 dicembre 2014 i detenuti presenti nelle carceri italiane erano 53.623, “dato oramai stabilizzato da qualche mese”. A dicembre del 2013 erano 62.536, mentre al momento della condanna da parte della Corte europea erano oltre 66.000 e nel corso del 2010 si erano registrate quasi 70.000 presenze. Sono i dati sulla presenza di detenuti nelle carceri italiane contenute nella relazione al Parlamento del ministro della Giustizia Andrea Orlando. Contemporaneamente – ha sottolineato Orlando – sono aumentate le misure alternative alla detenzione sino ad arrivare al 31 dicembre 2014 a 31.962. “Siamo riusciti, infatti, a superare l’emergenza senza ridurre in maniera sensibile il numero complessivo dei soggetti trattati, tra carcere e misure alternative. Al decrescere dei primi – ha spiegato Orlando – si è accompagnato il contestuale aumento dei secondi, mantenendo stabile il numero complessi-vo. Dico questo per rispondere con i numeri a chi ha più volte parlato di indulti mascherati. Questi numeri ci dicono altro. Non abbiamo rinunciato alla sanzione penale, abbiamo semplicemente applicato una diversa sanzione.

Si è realizzata così una stabile diminuzione dei detenuti senza dover ricorrere a provvedimenti eccezionali”. “Quello del rafforzamento delle misure e delle sanzioni alternative al carcere – ha aggiunto Orlando – è un percorso coraggioso, ma necessario per corrispondere effettivamente e realmente ai bisogni di sicurezza dei cittadini. La consapevolezza della consistente riduzione del rischio di recidiva attraverso misure diverse dal carcere, tutte le volte in cui questo è possibile migliora, in realtà, il sistema di sicurezza e determina consistenti riduzioni dei costi economici e sociali”. Particolare rilevanza riveste, poi, – ha proseguito il ministro – la sensibile diminuzione dei detenuti in attesa di giudizio di primo grado, passati da 11.108 a dicembre 2013 a 9.549 al 31 dicembre 2014. La percentuale dei detenuti in attesa di primo grado si è ridotta al 18% del totale dei detenuti, mentre la percentuale della somma dei detenuti in attesa di primo grado e non definitivi è scesa al 33%. Quando l’Italia è stata condannata dalla CEDU era al 40%”.

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Contestualmente il numero complessivo dei detenuti in custodia cautelare è passato dai 24.409 di dicembre 2013 ai 18.475 del 31 dicembre 2014; soltanto nel 2010 i detenuti in attesa di giudizio di primo grado erano 30.184. Significativa è la diminuzione del numero dei detenuti stranieri, anche grazie al forte impulso derivante dagli accordi internazionali per agevolare l’esecuzione della pena nel Paese di provenienza. “Sin dall’inizio del mio mandato – ha detto Orlando – ho puntato molto su questa leva per deflazionare le presenze in carcere”. A fronte della consistente diminuzione dei detenuti, si registra l’aumento della capienza delle carceri che, al 31 dicembre 2014, ha raggiunto i 49.635 posti. La vastità del patrimonio edilizio e la necessità di interventi di ristrutturazione, adeguamento e modernizzazione degli istituti determinano ancora oggi l’impossibilità di utilizzare circa 4.500 posti.

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