Sicilia, corruzione in azienda trasporto Regione

Sicilia, corruzione in azienda trasporto Regione
22 febbraio 2022

Una persona agli arresti domiciliari e 8 con misure interdittive. Queste le misure cautelari eseguite oggi dai finanzieri del comando provinciale di Palermo nell’ambito di una inchiesta che vede indagate nel complesso 16 soggetti. I reati ipotizzati a vario titolo sono: corruzione per atto contrario ai doveri d`ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato. L’inchiesta riguarda un`importante società interamente partecipata dalla Regione Siciliana che svolge il servizio di trasporto pubblico locale, sia a livello urbano che interurbano.

Gli elementi acquisiti allo stato, riguardo l’azienda di trasporto siciliana consentono di ipotizzare – si spiega in una nota della Gdf – una gestione societaria superficiale e privatistica da parte dei vertici aziendali, che avrebbero violato le norme di trasparenza pubblica e colluso con i referenti di alcune imprese, turbando diverse procedure di appalto. Tra le commesse individuate ci sono quelle per l`acquisto di pneumatici, a danno di altri possibili fornitori; l`approvvigionamento di autobus aziendali, attraverso l`artificiosa rappresentazione delle condizioni giustificanti il ricorso alla procedura negoziata; l`affidamento del servizio di revisore contabile e la fornitura di servizi per le fasi di startup di una compagnia aerea.

Nel corso delle indagini, inoltre, emergerebbero condotte corruttive nei confronti del direttore generale dell`azienda in questione, il quale avrebbe dato in modo illecito l`incarico di revisore contabile ad un professionista, il quale, in cambio, avrebbe omesso la rilevazione di irregolarità contabili in grado di inficiare l`attendibilità dei bilanci della società pubblica. Il manager avrebbe agito in cambio di utilità varie, tra cui la promessa dell`assunzione di propri familiari, avrebbe posto in essere atti contrari ai doveri del proprio ufficio, tra cui la predisposizione di una procedura di gara per la fornitura di servizi per lo startup di una compagnia aerea, del valore di euro 2.150.000,00, al fine di consentirne l`aggiudicazione a una società appositamente individuata grazie a requisiti “ritagliati su misura”.

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Le Fiamme gialle di Palermo, nell’ambito dell’inchiesta per cui oggi è stata eseguita una ordinanza di custodia nei confronti di 9 persone, hanno riscontrato un`ipotesi di truffa aggravata in danno dell`azienda pubblica commessa dai referenti della società aggiudicataria del servizio di bigliettazione elettronica, del valore complessivo di 3,2 milioni di euro, attraverso l`utilizzo di documentazione falsa al fine di simulare il possesso dei requisiti previsti nel bando. Gli investigatori hanno anche accertato una frode in pubbliche forniture nella somministrazione di lavoratori a tempo determinato da parte dell`agenzia di lavoro interinale aggiudicataria dell`appalto del valore complessivo di 6 milioni di euro, in quanto le assunzioni sarebbero state influenzate da logiche di natura politica piuttosto che dalle effettive necessità aziendali. La Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica di Palermo sono impegnate – si sottolinea – nel contrasto alla corruzione e alle altre gravi forme di reato contro la pubblica amministrazione, che sottraggono alla collettività risorse pubbliche, incidendo pesantemente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini, soprattutto in un settore delicato come quello dei trasporti pubblici.

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