Signora, o paga in contanti o non mangia: NEGATO L’UTILIZZO DEL POS | il Governo blocca tutte le transazioni
Pos (Pexels) IlFogliettone
Ci stiamo sempre più abituando ad abbandonare il contante in favore della moneta elettronica, ma non è così ovunque.
L’utilizzo del contante sta progressivamente diminuendo in Italia e in molti altri paesi, lasciando spazio a una crescente adozione dei pagamenti digitali. Questa tendenza è spinta dalla comodità, dalla velocità e dalla sicurezza che offrono le transazioni elettroniche, oltre che dalle politiche governative volte a tracciare i flussi di denaro per contrastare l’evasione fiscale e altre attività illecite.
I pagamenti digitali comprendono una vasta gamma di strumenti, dalle carte di credito e debito ai bonifici bancari, dai portafogli elettronici alle app di pagamento mobile e alle criptovalute. Ognuno di questi metodi offre specifici vantaggi in termini di praticità, costi di transazione e accettazione da parte degli esercenti, contribuendo a plasmare un ecosistema finanziario sempre più digitale.
La transizione verso una società completamente “cashless” solleva anche alcune questioni. L’accessibilità ai servizi digitali non è ancora universale, e fasce della popolazione, come gli anziani o coloro che vivono in aree rurali con scarsa connettività, potrebbero trovarsi svantaggiate.
Nonostante queste sfide, il futuro sembra orientato verso una prevalenza dei pagamenti digitali. L’innovazione tecnologica continua a sviluppare soluzioni più sicure, veloci e inclusive, e l’abitudine dei consumatori sta gradualmente cambiando. Sebbene il contante possa non scomparire del tutto, è probabile che il suo ruolo nelle transazioni quotidiane diventerà sempre più marginale.
Se rifiutano un pagamento col POS
Dal 30 giugno 2022 è in vigore l’obbligo per i negozianti e i professionisti di accettare pagamenti tramite POS per qualsiasi importo. Se un esercente si rifiuta di accettare un pagamento con carta o bancomat, il cliente può segnalare l’accaduto alle autorità competenti, come la Guardia di Finanza.
In caso di accertamento, il negoziante inadempiente è soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria. La multa è composta da una quota fissa di 30 euro, a cui si aggiunge il 4% dell’importo della transazione rifiutata. L’obiettivo di questa normativa è favorire la tracciabilità dei pagamenti e incentivare l’utilizzo di strumenti elettronici.
POS ok, ma non ovunque
In Giappone, a differenza del resto del mondo, il contante è ancora il metodo di pagamento predominante. Molti negozi e ristoranti, soprattutto quelli più piccoli e tradizionali, non accettano carte di credito o altri pagamenti elettronici. Questa preferenza è radicata nella cultura giapponese, che valorizza la sicurezza, la privacy e la tangibilità del denaro fisico.
Diverse ragioni spiegano questa scelta. I giapponesi hanno una forte fiducia nel contante e lo considerano un metodo sicuro e affidabile, con un basso tasso di criminalità che rende sicuro portare con sé grandi somme di denaro. Inoltre, molti giapponesi, soprattutto le generazioni più anziane, sono meno a loro agio con i pagamenti digitali e preferiscono la familiarità del contante.