Sinistra riparte con nuovo congresso, alternativi a Pd. E sul nome del leader spunta De Magistris

Sinistra riparte con nuovo congresso, alternativi a Pd. E sul nome del leader spunta De Magistris
13 gennaio 2017

Si riparte dalla Romagna, dalla stessa regione dove, a Riccione 3 anni fa, Sel abbracciò la candidatura europea di Tsipras iniziando il suo percorso di allontanamento dal Pd. Si terrà dal 17 al 19 febbraio a Rimini, infatti, il congresso fondativo di Sinistra Italiana e sarà un possibile, nuovo, trampolino per una formazione che punta ad essere “alternativa al Pd”. Al termine dell’assise Sinistra Italiana avrà un suo segretario nazionale e un suo organo esecutivo ma il nome del nuovo leader resta, al momento, nel campo delle ipotesi di terzo tipo. C’è, per ora un documento su cui basare il percorso: un testo critico con l’attuale Europa, con il sistema del welfare e del lavoro in Italia e che vuole confutare “il mantra dell’ideologia liberista”, ovvero che a questa situazione non ci sia alternativa. Le adesioni al nuovo partito, nel quale è confluita Sel, si chiuderanno il 28 gennaio. Poi ci saranno le assemblee territoriali, infine il congresso di Rimini.

COSTITUENTE DI IDEE “Contiamo di avere molte migliaia di tesserati”, assicura Beppe De Cristofaro che, assieme a Fabio Mussi, Alfredo D’Attorre e Rosa Fioravanti ha stilato il documento fondativo della Sinistra. Una sinistra chiamata a districarsi tra il Pd e quel ‘Campo progressista’ lanciato da Giuliano Pisapia sull’onda del movimento arancione (con l’incognita della new entry Federico Pizzarotti) e che punta alle primarie di centrosinistra. Rischiando di innescare un’ ‘Opa’ sulla nuova Sinistra Italiana. “La nostra ambizione è essere autonomi e porci come alternativa al Pd renziano”, avverte De Cristofaro invitando l’ex sindaco di Milano confrontarsi con i temi del Congresso di Rimini piuttosto che a dar vita “ad operazioni politiche di altro genere”. Di certo, nel frastagliato mondo della sinistra extra Pd, gli ex Sel vogliono intestarsi il ruolo di guida, pur non essendo i soli a voler ripartire. Oltre al movimento di Pisapia – che il 16 a Lecce avrà un nuovo appuntamento – c’è infatti anche Possibile, con Giuseppe Civati che, dalle pagine del Manifesto, lancia una “costituente delle idee”.

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DE MAGISTRIS Del resto, rispetto al 2016, la vera novità è proprio il trionfo del No alle riforme. Una vittoria che ha visto la sinistra in campo e dal quale Nicola Fratoianni & Co vogliono ripartire. “Il nostro è l’unico cantiere democratico e partecipativo a sinistra visto che il Pd ha congelato la propria vita democratica interna”, sottolinea Alfredo D’Attorre mettendo a disposizione “degli elettori che non hanno più una casa un nuovo soggetto”. Un soggetto che non chiude la porta ad un’alleanza con il Pd ma, come rimarca Mussi, “non vuole essere governista, non siamo degli Alfano qualunque”. Il tutto, chiaramente, dipenderà anche dal sistema elettorale. E la Sinistra, a dispetto di Pisapia, non guarda al Mattarellum ma “ad un impianto proporzionale che restituisca ai cittadini anche la scelta dei parlamentari”. Resta da vedere chi sarà il nuovo leader e se il segretario sarà anche il candidato premier. Ruolo per il quale, il tam tam dei corridoi parlamentari nei mesi scorsi, dava Luigi De Magistris come ipotesi tutt’altro da escludere.

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