Spazio, è italiana la trivella che sonderà le profondità di Marte (video)

Spazio, è italiana la trivella che sonderà le profondità di Marte (video)
21 novembre 2015

La strada per Marte passa da Milano. A Nerviano, alle porte del capoluogo lombardo, in questo laboratorio unico al mondo, la Selex ES ha ricreato un campione di suolo marziano profondo 2 metri, per simulare le diverse stratificazioni del terreno che dovrà perforare la trivella che l’azienda del gruppo Finmeccanica ha costruito per il rover della sonda ExoMars. La doppia missione dell’Esa – realizzata in collaborazione con la Roscomsos russa – prevede l’invio di 2 sonde sul pianeta rosso: nel 2016 e nel 2018 quando, arriverà il rover che, per la prima volta, scaverà nelle profondità del terreno marziano, alla ricerca di tracce di vita, come ci ha spiegato Marco Molina, della ricerca e sviluppo settore Spazio di Selex ES. “C’è la possibilità – ha detto – che ci siano forme di vita fossile, quindi di ere geologiche precedenti ma il grande sogno è di trovare forme di vita attualmente presenti su Marte. I due metri di profondità sono esattamente quello strato di roccia che potrebbe proteggere forme di vita dalle radiazioni che arrivano dallo Spazio profondo”. L’Esa ha assegnato all’italiana Thales Alenia Space del gruppo Finmeccanica l’intera leadership di ExoMars. Sarà la missione del 2018 a portare su Marte il rover sviluppato da Thales AS su cui sono montati la trivella e gli strumenti che in 200 giorni effettueranno 16 campionamenti e analisi, anche in loco e in tempo reale, del terreno. Ogni campionamento richiede 3 giorni, con una velocità di rotazione del trapano di 80 giri al minuto e una spinta costante di 25 Kg; la punta, invece, è in diamante policristallino. La prima missione ExoMars partirà, invece, nel marzo 2016 e indagherà la presenza nell’atmosfera marziana di gas che indichino una possibile vita attiva sul pianeta, grazie al modulo orbitante Tgo e alla stazione di terra Edm, anch’essi realizzati da Thales AS. Alessandro Gily, responsabile delle tecnologie robotiche dell’azienda. “In queste due missioni – ha spiegato – ci sono numerosi aspetti innovativi per l’Europa: il rientro in atmosfera di un altro pianeta, l’esplorazione con un rover, la trivellazione a 2 metri di profondità, il problema dell’inquinamento microbiologico e chimico e quindi abbiamo dovuto sviluppare una serie di tecnologie nuove”. Oltre al trapano, sono made in Italy anche i pannelli fotovoltaici che assicurano l’energia necessaria al funzionamento sia delle sonde che del rover, i sensori di assetto stellari e il cuore optronico dello strumento di osservazione CaSSIS.

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