Spese ‘pazze’ al parlamento siciliano: 13 deputati rinviati a giudizio e 45 archiviazioni

Spese ‘pazze’ al parlamento siciliano: 13 deputati rinviati a giudizio e 45 archiviazioni
15 luglio 2015

Tredici rinvii a giudizio e 46 archiviazioni. Si chiude così l’indagine sulle spese ‘pazze’ al parlamento siciliano che ha visto inizialmente indagati 97 deputati regionali. In particolare, la Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per peculato nei confronti di 13 capigruppo della scorsa legislatura. L’unico per cui i magistrati chiedono l’archiviazione e’ Antonello Cracolici del Pd, che ha appena riassunto lo stesso incarico in questa legislatura. Secondo i pm devono invece essere processati Giulia Adamo, Titti Bufardeci, Nunzio Cappadona, Marianna Caronia, Nicola D’Agostino, Cateno De Luca, Cataldo Fiorenza, Innocenzo Leontini, Rudy Maira, Livio Marrocco, Francesco Musotto, Salvo Pogliese e Paolo Ruggirello. I magistrati chiedono l’archiviazione per 45 altri politici, tra i quali Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars, Baldo Gucciardi, appena nominato assessore alla Salute e gia’ capogruppo del Pd, Francesco Cascio, Pino Apprendi, Luigi Gentile, Giuseppe Lupo, Raffaele Lombardo, Bernardo Mattarella e Gaspare Vitrano.

La Procura di Palermo ha chiesto l’archiviazione anche per il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone che era indagato per un importo di 3.300 euro e fu anche interrogato. “Posso dimostrare che si tratta di soldi spesi per attività politica”, aveva spiegato l’esponente democratico il giorno della notizia dell’inchiesta. “In ogni caso – aveva aggiunto – se mi accorgessi che la mia vicenda è di ostacolo o danneggi il Pd non esiterei a fare un passo indietro. Ho piena fiducia nella Guardia di Finanza e nella magistratura, se qualcuno ha usato i fondi pubblici e le risorse per fini personali, questo sarebbe molto grave. Chi ha sbagliato deve essere perseguito”. Gli indagati erano 97 in tutto. Per una quarantina di questi la posizione e’ stata stralciata e le indagini proseguono. L’inchiesta della Procura guidata da Francesco Lo Voi e’ stata coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Maurizio Agnello e Sergio Demontis. “Il criterio base a cui ci siamo ispirati – ha detto Agueci – e’ stato quello per cui, dal punto di vista penale, dove le spese risultate di carattere personale e non giustificati da alcun supporto documentale, abbiamo deciso di chiedere il rinvio a giudizio”. Tuttavia, “i sono dei profili di carattere contabile che non sono di nostra competenza”.

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