Sprint Camera su ddl anticorruzione, si punta a ok prossima settimana

Sprint Camera su ddl anticorruzione, si punta a ok prossima settimana
12 maggio 2015

parlamento camera

di Maurizio Balistreri

Il ddl anticorruzione deve essere legge entro il 31 maggio, ovvero entro le elezioni regionali: la sollecitazione parte dal premier Matteo Renzi e trova immediatamente una risposta positiva dalla commissione Giustizia alla Camera che nel giro di un paio d’ore conclude l’esame del testo respingendo i 150 emendamenti presentati dall’opposizione. Il provvedimento arriverà venerdì 15 maggio in Aula blindato. Non si tocca – è l’input del governo – la stretta sul falso in bilancio, con pene fino a 8 anni per le società quotate e fino a 5 anni per le non quotate e non si tocca l’aumento delle pene per i reati di corruzione, peculato, induzione indebita e associazione mafiosa. Area Popolare avrebbe voluto dei cambiamenti ma, dopo un vertice di maggioranza al ministero della Giustizia con il Guardasigilli Andrea Orlando, l’accordo in maggioranza è che il testo uscito dal Senato lo scorso primo aprile non si modifica: in cambio del ritiro dei 4 emendamenti presentati in Commissione, il partito di Angelino Alfano ottiene l’impegno del governo a rivedere il testo all’esame del Senato che allunga i tempi di prescrizione. Un testo che alla Camera Ap non aveva votato ritenendo che la combinazione con l’aumento delle pene per la corruzione allungasse irragionevolmente i tempi di durata del processo.

“Sull’anticorruzione – ha detto questa mattina Renzi – siamo alla terza lettura perciò faccio un appello. Solitamente la Camera non lavora l’ultima settimana pre-elettorale, sarebbe un bellissimo gesto se i deputati lavorassero anche quella settimana lì per arrivare alll’ok alla legge anticorruzione entro questo mese. I deputati stanno lavorando molto e a loro va la mia gratitudine ma ormai ci siamo anche se non era mica scontato”. Ma per rispettare il timing del presidente del Consiglio, tuttavia, probabilmente non ci sarà bisogno di rinunciare alla consueta settimana di campagna elettorale: dopo la discussione generale di venerdì, infatti, l’Aula inizierà l’esame del ddl mercoledì 20 e potrebbe chiuderlo già venerdì 22. A ‘rovinare’ il calendario serrato della maggioranza potrebbe essere il Movimento 5 Stelle che resta contrario al provvedimento. Al Senato il partito di Beppe Grillo votò contro dopo una consultazione online con gli iscritti e oggi in Commissione alla Camera si è visto bocciare gli 84 emendamenti presentati.

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“Il nostro giudizio negativo – spiega Vittorio Ferraresi, componente pentastellato della Commissione – resta invariato. Ripresenteremo i nostri emendamenti in Aula: il Daspo per i politici corrotti, la trasparenza nella pubblica amministrazione, maggiori sanzioni per la corruzione tra privati, aumento delle pene per il 416ter, intercettazioni per il falso bilancio. Tutte proposte che potevano assolutamente migliorare un testo che altrimenti ha molte lacune”. Lontano dai taccuini, nel Pd si teme che il no di M5S al testo si possa trasformare in ostruzionismo ma ufficialmente il relatore del ddl David Ermini esulta: “E’ fatta! Siamo soddisfatti, la prossima settimana voteremo le nuove norme anti-corruzione. Finalmente il disegno di legge tanto sostenuto dal presidente Grasso sta per essere approvato, il Paese potrà contare su una normativa importante per contrastare l’illegalità”.

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