Strappo di Raggi: “Anche i non vaccinati restino a scuola”

Strappo di Raggi: “Anche i non vaccinati restino a scuola”
Il sindaco di Roma, Virginia Raggi
1 febbraio 2018

La sindaca di Roma Virginia Raggi scende in campo in prima persona per “tutelare – dice – la continuita’ didattica ed educativa per tutti i bambini”, anche quelli non ancora vaccinati e per evitare il loro allontanamento dalle strutture educative-scolastiche in vista della scadenza del 10 marzo 2018. Facendo seguito ad una mozione che martedi’ e’ stata votata all’unanimita’ in Aula Giulio Cesare, la prima cittadina non perde tempo. Prende carta e penna e scrive ai ministri della Salute e dell’Istruzione, Beatrice Lorenzin e Valeria Fedeli, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al presidente dell’Anci Antonio Decaro per informarli del documento assembleare. La mozione presentata dal M5S e’ stata votata anche dagli altri gruppi di opposizione, tra cui Pd e FdI, dopo alcune modifiche concordate apportate al testo. Che, nella sua stesura definitiva, impegna Raggi a porre in essere tutte le necessarie attivita’ istituzionali nei confronti di Governo, Regione, Anci e degli altri enti competenti “al fine di chiarire che i bambini e le bambine ancora non vaccinati ma regolarmente iscritti non siano allontanati dalle strutture educative e scolastiche, nel rispetto della normativa vigente”.

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Di qui la lettera della sindaca che recita: “L’intera Assemblea Capitolina ha ritenuto la mancata vaccinazione non ostativa al prosieguo e alla continuita’ dell’attivita’ e del percorso educativo considerando quest’ultimo (stesso insegnante, stesso contesto educativo, stessa aula, stessa rete di relazioni socio-affettive) una condizione psicodidattica da garantire a tutti in totale certezza ed assoluta equita’”. Raggi, quindi, fa notare come la legge condanni “con una multa i genitori dei bambini non vaccinati, in proporzione all’entita’ della mancanza, ma, almeno nella scuola dell’obbligo e a differenza della scuola dell’infanzia, non obbliga all’allontanamento del loro bambino. Come se non fosse il contagio la preoccupazione principale del legislatore, quanto piuttosto la sanzione amministrativa da comminare ai genitori colpevoli di omissione. Ma, se e’ cosi’, appare ancor piu’ cogente la necessita’ di rispettare la continuita’ didattica ed educativa per tutti i bambini, se e’ proprio la legge per prima a spostare l’attenzione sulla sanzione invece che sul possibile esito contagioso. Cio’ quindi, induce a ritenere molto fondata la richiesta formulata dall’Assemblea Capitolina”.

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La missiva sottolinea, infine, l’importanza di “salvaguardare la linearita’ di percorso di un bisogno educativo, che non si puo’ negare per alcun motivo plausibile e che si tratta invece di garantire, consentendo a tutti i bambini, a partire da quelli tra 0 e 6 anni, di ‘giungere alla conclusione dell’anno educativo e scolastico 2017/2018 senza interruzioni di sorta nella frequenza e nella totale continuita’ educativa e didattica”. Critica la consigliera comunale dem Valeria Baglio che pur avendo votato in Aula la mozione in questione spiega: “La legge nazionale va solo rispettata e applicata. La sindaca avrebbe dovuto scrivere ai municipi in primis per chiarire che i bambini per cui e’ gia’ previsto un iter di vaccinazione ma che non l’hanno potuta completare non verranno allontanati il 10 marzo dalle scuole. Al ministro Fedeli, magari, Raggi avrebbe dovuto chiedere linee guida operative, come riportato dalla mozione”.

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