Stupra e mette incinta figlia 13enne convivente: arrestato

Stupra e mette incinta figlia 13enne convivente: arrestato
6 dicembre 2014

Un giardiniere 36enne di origine salvadoregna e’ stato posto in stato di fermo a Gallarate (Varese) per violenza sessuale ai danni della figlia poco piu’ che tredicenne della sua convivente, dalla quale ha avuto altri figli in tenera eta’. Le indagini degli investigatori del commissariato di Gallarate, coordinati dalla Procura di Busto Arsizio, sono scattate il 4 novembre scorso, dopo che il locale pronto soccorso pediatrico aveva segnalato l’arrivo della minorenne in stato di gravidanza accompagnata dalla madre, insospettita dal fatto che la 13enne fosse affaticata e in sovrappeso. Secondo quanto riferito dalla polizia, la ragazzina ha rivelato ai medici e agli agenti che il giorno del suo ultimo compleanno, approfittando dell’assenza della madre per motivi di lavoro, il patrigno, ubriaco, l’aveva costretta con la forza ad un rapporto non protetto, prima minacciandola pesantemente e infine, a causa della sua resistenza, violentandola. Per paura delle ritorsioni che avrebbe potuto subire, oltre ad altre molestie verbali e fisiche di natura sessuale a cui era costretta a sottostare, la vittima non aveva rivelato a nessuno l’accaduto, accorgendosi pero’ piu’ di essere rimasta incinta e piombando in una solitaria disperazione.

Il patrigno, a conoscenza della gravidanza, incitava la ragazzina a prepararsi ad attribuire la paternita’ a qualche “fidanzatino”, peraltro inesistente, minacciandola pesantemente se avesse rivelato la verita’. Una volta appresa la notizia, gli investigatori hanno immediatamento avviato “prolungati accertamenti investigativi sull’indagato e sulle circostanze della violenza, comprese intercettazioni telefoniche ed ambientali”, mentre la 13enne, insieme con la madre e gli altri figli, sono stati collocati in una struttura protetta. Sempre secondo quanto riferito dalla polizia, le indagini hanno rivelato “uno spaccato familiare inquietante, dove il salvadoregno, spesso ubriaco e con un passato da militare professionista in madrepatria, si comportava da padre-padrone con familiari e parenti mostrando un carattere violento e prevaricatore: le attenzioni sessuali nei confronti della tredicenne figlia della compagna erano anche accompagnate dalla rigida severita’ educativa, eccessiva perfino secondo altri familiari, evidentemente tesa a cementarne la sudditanza psicologica”.

Leggi anche:
Giovani Alfieri della Repubblica, 29 storie di solidarietà e altruismo

A carico dell’arrestato “sono inoltre emersi gravi e chiari indizi sia della sua responsabilita’ nello stupro che dell’intenzione di fuggire all’estero, e per la precisione a Boston, negli Stati Uniti, dove vive un suo fratello: gli investigatori hanno infatti accertato che stava accumulando il denaro necessario alla fuga, anche rinviando con delle scuse il pagamento di certi debiti, e che attendeva che ci fosse un momento di distrazione degli inquirenti per allontanarsi”. Sempre secondo quanto spiegato dalla polizia, “in un significativo passaggio di un’intercettazione l’uomo, nel grottesco tentativo di spiegare all’interlocutore l’origine della gravidanza, ipotizzava che la ragazza avesse usato i suoi indumenti intimi oppure i suoi asciugamani, all’incredibile scopo di accusarlo e di coprire un inesistente coetaneo con cui lei avrebbe avuto una relazione”. Resosi conto che la ragazzina aveva svelato le violenze, la sera del 7 novembre scorso, il 36enne, ubriaco, si era barricato in casa minacciando il suicidio: gli agenti avevano dovuto parlamentare per ore prima di fare irruzione sorprendendolo in un momento di disattenzione “dopo che aveva anche rivolto un pugnale su se stesso procurandosi numerose ferite”. Davanti al Gip di Busto Arsizio, dove e’ stato condotto per la convalida del fermo eseguito il 1 dicembre scorso, l’uomo sarebbe crollato ammettendo le proprie responsabilita’.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi anche:
Giovani Alfieri della Repubblica, 29 storie di solidarietà e altruismo
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti