Tav, Camera avvia esame contratto tra Mit-Fs-Telt. M5s in imbarazzo

Tav, Camera avvia esame contratto tra Mit-Fs-Telt. M5s in imbarazzo
11 dicembre 2020

Dopo quasi un anno e mezzo dal voto del Senato sulle mozioni sulla Tav che portarono alla spaccatura della maggioranza M5s e Lega e aprirono la strada alla fine del governo Conte I, il Parlamento torna a occuparsi dell’opera proprio nei giorni in cui viene avviata la seconda fase dei lavori di allargamento del cantiere in Val di Susa e riprende la protesta del movimento No Tav. La commissione Trasporti della Camera infatti ha avviato, nella seduta di ieri, l’esame dello schema di contratto di programma tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ferrovie dello Stato e Tunnel Euralpin Lyon Turin (Telt) per il finanziamento la progettazione e la realizzazione della sezione transfrontaliera della parte comune della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.

“Con questo contratto non ridiscutiamo la Tav, regolamentiamo solo le certezze giuridiche dell`opera. E` necessario infatti creare le condizioni affinché ci sia massima trasparenza nell`iter dei lavori, delle rispettive competenze e per le opere compensative del territorio”, ha dichiarato Davide Gariglio, capogruppo Pd in commissione Trasporti di Montecitorio e relatore del provvedimento. “Si tratta – ha aggiunto – di un contratto che fino ad oggi non era stato infatti formalizzato e che una volta approvato garantirà formalmente costi e tempistica della realizzazione, stabilendo gli impegni di Telt e Fs e l`attività di monitoraggio del Ministero fino al 2029. Il documento, previsto comunque fin dal 2018, ufficializza inoltre gli stanziamenti relativi alle opere compensative del territorio. Mi auguro che il Parlamento possa approvarlo all`unanimità”.

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Durante la seduta Davide Serritella (M5s) ha ricordato come il suo gruppo abbia in più occasioni espresso “notevoli perplessità sulla realizzazione dell’opera in questione” e ha chiesto che la commissione svolga “un ciclo di audizioni al fine di approfondire gli elementi di maggiori criticità, al termine delle quali il suo gruppo potrà quindi addivenire ad una valutazione complessiva dell’atto in esame”. Il pentastellato Paolo Ficara ha ricordato che M5s “da solo non ha la maggioranza e dunque non dispone della forza per imporre la sua linea, come accaduto per la mozione approvata dal Senato nell’agosto del 2019”.

La presidente della commissione Raffaella Paita, Iv, ha quindi preannunciato che lunedì sarà ascoltata la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, in audizione congiunta con il Senato e che comunque le audizioni dovranno terminare entro giovedì. La deputata della Lega Elena Maccanti ha espresso “soddisfazione per la presentazione dell’atto da parte del governo” e si è augurata che la richiesta di audizioni non serva a “rinviare l’espressione del parere” della Commissione.

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