Tblisi, incrocio di fedi e culture con un tocco di italianità

Tblisi, incrocio di fedi e culture con un tocco di italianità
21 ottobre 2016

Tblisi, capitale della Georgia, incrocio di fedi e culture, ponte tra Europa e Asia, tra Occidente e Oriente. Nonostante l’80% della popolazione sia ortodossa georgiana, nel cuore della città vecchia, a pochi metri di distanza, sorgono la moschea, la sinagoga, la chiesa cattolica e la cattedrale ortodossa. Città affascinante e ricca di bellezze culturali, tra eredità sovietica, contaminazioni locali e internazionali, con un tocco di italianità, grazie alle opere dell’architetto Michele de Lucchi. Passeggiando tra i vicoli della città, si scorgono monasteri e antiche chiese ortodosse che sovrastano il fiume Mtkvari, che la rende particolarmente suggestiva. Il simbolo della città è l’imponente fortezza di Narikala, che risale al IV secolo ed è situata su un pendio collocato in prossimità del fiume. Da qui è possibile ammirare lo splendido panorama, con la veduta di tutta la città. Ci si può arrivare anche attraverso la funicolare, un’esperienza che non può mancare durante la permanenza nella capitale georgiana. Sulla collina svetta il Palazzo presidenziale, dell’architetto de Lucchi, che ha realizzato anche il Ponte della Pace. Poco più sopra si innalza la Cattedrale della Santissima Trinità, la principale cattedrale ortodossa di Tbilisi. Costruita tra il 1995 ed il 2004, la cattedrale è la terza chiesa ortodossa più alta al mondo. Oggi Tbilisi attraversa una fase di crescita economica e il turismo è uno dei punti di forza. A una ventina di minuti da Tblisi, si trova Mtskheta, la vecchia capitale della Georgia fino al V secolo. Qui confluiscono due fiumi e sorge l’antica cattedrale di Svetitskhoveli, culla dell’ortodossia georgiana. Dal 1994 è iscritta nella lista dei siti Patrimonio dell’Unesco. È qui che, secondo la tradizione, viene custodita la Tunica di Cristo portata da Elios, un ebreo partito dalla Terra Santa e poi consegnata alla sorella Sidonia. Prima di lasciare la vecchia capitale Mtskheta, è d’obbligo una sosta al monastero di Jvari, della fine del VI secolo, anch’esso iscritto nel 1994 nella lista dell’Unesco.

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