Terza giornata di consultazioni, conclusa prima parte con Si e centristi. Nel pomeriggio Cav, Pd M5s

Terza giornata di consultazioni, conclusa prima parte con Si e centristi. Nel pomeriggio Cav, Pd M5s
10 dicembre 2016

Consultazioni a una svolta per Sergio Mattarella. Sentiti i primi venti gruppi previsti, questo pomeriggio saliranno al Quirinale i tre gruppi piu’ grandi: Forza Italia, M5S e Pd, dai quali dipendera’ in larga parte la soluzione alla crisi di governo apertasi con le dimissioni di Matteo Renzi. Il capo dello Stato continua il suo pressing sui tempi: dagli esponenti consultati stamane continua a trapelare la volonta’ del Capo dello Stato di accelerare quanto piu’ possibile per dare gia’ nei primi giorni della prossima settimana un nuovo governo al Paese. Dunque non e’ escluso che il Presidente questa sera si affacci dallo studio alla Vetrata per spiegare agli italiani come ha inteso condurre il suo giro di ascolto delle diverse forze politiche, e che, dopo qualche ora di riflessione, gia’ domani possa far sapere la sua decisione.  Tutto e’ ancora aperto. In mattinata Sinistra Italiana ha bocciato l’idea di un Renzi bis ma si e’ detta disponibile a un governo istituzionale per fare le riforme, ipotesi che al momento sarebbe sostenuta solo dall’attuale maggioranza, con l’aggiunta di Gal e Ala.

Ma in mattinata, dalle parole di Denis Verdini e da quelle di Angelino Alfano, leader rispettivamente di Ala e di Ap, e’ rinata l’ipotesi di un Renzi bis che ieri i piu’ davano per tramontata. “Nella testa di Matteo e’ ancora tutto aperto” spiega chi e’ stato di recente a Palazzo Chigi. Il Pd ha ancora qualche ora per riflettere, poi alle 18 si aprira’ per la delegazione Dem la porta dello studio alla Vetrata e a quel punto una soluzione o, quantomeno, un percorso dovra’ essere rappresentato al Capo dello Stato. Dunque, al Quirinale si riprende alle 16 con, in ordine crescente e per un’ora di colloquio ciascuno, con i tre gruppi parlamentari maggiori: prima Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi e poi iM5s rappresentato dai capigruppo Giulia Grillo e Gianluigi Gaetti. Alle 18 quindi al Quirinale le consultazioni si chiudono con il Pd che, assente Renzi, sarà rappresentato dal presidente Matteo Orfini, dai capigruppo Luigi Zanda e Ettore Rosato e dal vicesegretario Lorenzo Guerini. I quali dovrebbero incontrarsi a breve con Renzi per definire l’indicazione dem a Mattarella.

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Renzi da palazzo Chigi continua anche su questo le sue consultazioni: stamani ha visto il ministro per l’Economia Pier Carlo Padoan, il ministro per lo Sviluppo Carlo Calenda e i ministri dem Dario Franceschini e Maria Elena Boschi. Ed è in contatto con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni il cui nome resta il più gettonato nella maggioranza dem ma trova ostacoli nei centristi di maggioranza che lo identitificano con il “governo a scadenza” che loro non vogliono e nella minoranza dem che, con Roberto Speranza, ha chiesto al Pd una scelta di “discontinuità” e un programma di governo ben più corposo della sola riforma elettorale. Da questo punto di vista Pier Carlo Padoan gode maggiori favori del titolare della Farnesina. E’ dunque centrale l’indicazione che la delegazione dem fornirà a Mattarella. Preso atto dalla voce del presidente della impossibilità del governo con le opposizioni – a meno di spariglio di Berlusconi- un conto è se il Pd certificherà l’indisponibilità di Renzi al rinvio alle Camere o al reincarico o se non lo farà. Ed anche in questo caso un conto è se indicherà a Mattarella un nome secco come alternativa al premier dimissionario o se rimetterà la scelta fra i graditi alla decisione del capo dello Stato. Nel primissimo pomeriggi, anche la delegazione del Pd incaricata dal segretario di partecipare alle consultazioni con il Presidente della Repubblica e’ andata a palazzo Chigi.

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