Terzo mandato per i governatori: tensioni nella maggioranza, si corre contro il tempo

La maggioranza di governo si trova sotto pressione: se vuole approvare il terzo mandato per i presidenti di Regione, deve farlo in tempi strettissimi. Il voto nelle Marche, previsto tra il 21 e il 28 settembre, rappresenta una scadenza inderogabile. Ma i tempi parlamentari, notoriamente lenti, rischiano di rallentare l’iter.

Decreto legge o emendamento: le opzioni sul tavolo

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca

Una soluzione rapida potrebbe essere un decreto legge, ma il Quirinale non sembra disposto a concedere questa via, considerata troppo affrettata per una materia così delicata. Inoltre, un decreto scatenerebbe l’ira delle opposizioni, pronte a scendere in piazza contro la norma.

Per questo la maggioranza sta valutando di inserire la norma sul terzo mandato come emendamento nel disegno di legge in Commissione Affari Costituzionali al Senato. Il testo, che prevede anche l’aumento dei consiglieri nelle Regioni più piccole e il blocco della riduzione automatica dei consiglieri comunali nelle città spopolate, potrebbe così diventare il veicolo per la riforma.

Maggioranza spaccata: Lega e FdI spingono, Forza Italia frena

Nonostante la spinta decisa di Fratelli d’Italia e Lega, che da tempo si dichiarano favorevoli, la maggioranza non è compatta. Forza Italia e Noi Moderati mostrano forti riserve. Da Via Bellerio, sede della Lega, il messaggio è chiaro: “Bisogna andare veloci”. Lo ha ribadito anche il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, che ha invitato a un confronto immediato con gli alleati per decidere entro l’avvio delle campagne elettorali regionali.

Le opposizioni: Pd e M5S dicono no

Sul fronte opposto, Pd e Movimento 5 Stelle si schierano nettamente contro il terzo mandato. Elly Schlein, segretaria del Pd, ha ribadito con fermezza: “La nostra posizione è assolutamente contraria”. Giuseppe Conte, leader del M5S, ha confermato che due mandati sono sufficienti per evitare “incrostazioni” e garantire il ricambio.

Questa contrapposizione rischia di complicare la partita soprattutto in Campania, dove il centrosinistra vorrebbe candidare Roberto Fico, mentre il presidente uscente Vincenzo De Luca potrebbe tentare un nuovo mandato grazie alla riforma. De Luca ha già manifestato l’intenzione di correre con una propria lista, una mossa che potrebbe spaccare il centrosinistra e favorire la destra.

Il nodo giuridico e politico

Il dibattito si inserisce in un contesto normativo complesso. La legge nazionale impone un limite di due mandati per i governatori, ma alcune Regioni non hanno recepito questa norma, aprendo a interpretazioni divergenti. Alcuni presidenti sostengono di poter candidarsi nuovamente, mentre la Lega sostiene che il limite valga solo per sindaci e presidenti, non per altri rappresentanti eletti.

Il futuro della riforma resta incerto

La partita sul terzo mandato rappresenta una prova di forza per la maggioranza e un banco di prova per le coalizioni regionali, a pochi mesi dal voto. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, incaricato dal Pd di mediare, si è detto fiducioso, ma ha ammesso che trovare un accordo che soddisfi tutti sarà difficile.

In conclusione, la decisione che verrà presa nelle prossime settimane avrà un impatto decisivo sul panorama politico nazionale e regionale. Il tempo stringe e la partita è aperta.