Testo unico per l’edilizia, il parlamento siciliano dice sì. Ance: “Grave ritardo”

Testo unico per l’edilizia, il parlamento siciliano dice sì. Ance: “Grave ritardo”
2 agosto 2016

parlamento sicilianoL’Assemblea regionale siciliana ha dato il via libera al testo unico per l’edilizia. La legge e’ passata con 60 voti favorevoli e un solo voto contrario. Messa da parte definitivamente la norma che consentiva la sanatoria delle costruzioni entro i 150 metri dalla costa, presentato dal deputato del gruppo Misto Mimmo Fazio. La legge introduce un termine piu’ ampio delle concessioni edilizie portandolo da tre a cinque anni per le costruzioni di cui sono stati gia’ avviati i lavori. “Questo parlamento ha varato un testo importante – ha commentato il vice capogruppo del Pd Giovanni Panepinto – ora la Sicilia puo’ produrre norme in armonia con il dettato nazionale e a dare impulso con maggiore rapidita’ alle procedure necessarie per svolgere attivita’ edilizia”.

Per l’ex presidente della commissione Ambiente Giampiero Trizzino (M5s): “consegniamo alla Sicilia un modello di semplificazione amministrativa, un modello unico telematico per tutti i titoli edilizi, procedure utili per reprimere gli abusi, tutto questo permettera’ un aggiornamento continuo con la legislazione nazionale e potremo via via adeguarci alle novita’ che verranno introdotte nell’ordinamento giuridico nazionale. La norma pero’ – ha aggiunto Trizzino – da importanza anche alle peculiarita’ siciliane, riconoscendo l’adozione dei regolamenti edilizi, i pareri sugli strumenti urbanistici, il rispetto per le aree protette”. Per Giorgio Assenza (FI) secondo firmatario dell’emendamento Fazio sulla sanatoria, poi soppresso: “ricordo che il parlamento ha il dovere di affrontare comunque il tema del riordino delle spiagge. Non capisco questo coro di voci che si e’ sollevato contro la norma: nella legge sui lidi approvata da questo parlamento pochi mesi fa – ha fatto notare Assenza – permettiamo di ristrutturare case anche sulla costa. Non siamo qui per farci pilotare dalle prime pagine dei giornali o da qualche ministro”.

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“Oggi abbiamo approvato una legge importantissima per la Sicilia che prevede lo snellimento amministrativo e garantisce certezza nell’iter procedurale a tutti i cittadini. Una norma che certamente influirà positivamente su un settore importante per l’economia dell’isola qual è quello dell’edilizia”. Lo ha detto la presidente della Commissione territorio ed ambiente dell’Ars Mariella Maggio commentando l’approvazione del Testo unico sull’edilizia votato oggi dall’aula di palazzo dei Normanni. “Abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo approvato un disegno di legge fondamentale per la Sicilia: – ha continuato la relatrice del ddl sul recepimento del testo unico sull’edilizia, Valeria Sudano intervenendo in aula all’Ars per dichiarare il proprio voto favorevole”. “Eppure oggi – ha aggiunto – ci siamo soffermati più del dovuto su polemiche scaturite dall’emendamento sulla sanatoria: è un vero peccato, queste polemiche hanno offuscato il lavoro dell’Ars. Ci sono temi, penso all’edilizia o alla tutela delle coste, che non possono essere affrontati a ‘colpi di emendamento'”. E di buon lavoro dell’Ars ha parlato anche il presidente del Gruppo Pd Alice Anselmo. “L’iter di questo ddl – ha spiegato – dimostra che, quando si crea la giusta condizione, il parlamento siciliano sa lavorare bene”.

“Dopo 15 anni la Regione siciliana recepisce, in maniera dinamica, il testo unico dell’edilizia che nel 2001 ha innovato in maniera evoluta e incentivante le norme in materia. Finalmente anche la Sicilia entra a fare parte dell’Italia nel campo delle costruzioni. Non possiamo che essere soddisfatti”. Così il presidente di Ance Sicilia Santo Cutrone commenta l’approvazione da parte dell’Ars del testo unico dell’edilizia. “Un grave ritardo – aggiunge Cutrone – che deve fare riflettere sull’urgenza di rivedere lo Statuto regionale affinché nel recepire le leggi nazionali l’autonomia da freno dello sviluppo possa diventare una rapida opportunità di agganciare la ripresa e superare l’arretratezza economica e sociale dell’Isola”. Adesso la palla passa alle pubbliche amministrazioni a cui spetta il compito di “applicare nella maniera più celere e coerente possibile le nuove norme affinché – sottolinea il presidente di Ance Sicilia – il settore possa godere quanto prima dei tanti benefici vigenti nel resto d’Italia e finora negati alle imprese siciliane. Un gap di concorrenza – conclude – che era diventato intollerabile e insostenibile”.

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