Torna il clima di sospetti nel Pd. E Napolitano riapre la partita Italicum

Torna il clima di sospetti nel Pd. E Napolitano riapre la partita Italicum
21 luglio 2016

dalemaUn sistema per arrivare ad un ballottaggio a tre, un premio di maggioranza alla coalizione al secondo turno, un sistema greco che oltre ai ‘giovani turchi’ potrebbe essere gradito anche a FI, il ‘Bersanellum’ gia’ bocciato dai renziani. Tante le proposte sul tavolo (l’ultima e’ quella di favorire un ballottaggio a tre, mitigando il sistema francese), ma al momento il premier – riferiscono i suoi – non intende dar vita ad alcuna discussione, ne’ tantomeno ad una iniziativa autonoma. L’appello di Napolitano a rivedere la legge elettorale ha riaperto la partita, ma Renzi ribadisce che il Parlamento e’ sovrano e che si puo’ intervenire chiururgicamente sull’Italicum solo se ci sono i numeri. “E al momento – spiega un ‘big’ dem – le cifre restano quelle…”. I fari sono puntati sul referendum. La strategia comunicativa e’ cambiata, il premier ha ‘spersonalizzato’ l’appuntamento, tanto che – riferiscono fonti dem – i ‘testimonial’ della consultazione referendaria non saranno solo il presidente del Consiglio e il ministro Boschi. Il Capo del governo puntera’ su una squadra e per ‘coprirsi’ a sinistra, sottolineano le stesse fonti, investira’ della partita Orlando, Martina e Orfini. Consapevole che il no di esponenti della ‘vecchia’ guardia come D’Alema (e perfino De Mita) fanno gioco in questo momento. Ma il motivo del contendere nel Pd e nella maggioranza resta la legge elettorale, con Alfano che sulla scia del presidente emerito Napolitano, e’ tornato all’attacco. “Noi – ha sottolineato – pensiamo che il premio di maggioranza debba andare alla coalizione invece che alla lista e che vada eliminato il ballottaggio: vinca chi arriva prima perche’ il ballottaggio unisce forze anche opposte solo in nome dell’odio verso chi potrebbe arrivare. Questi potrebbe essere un punto di approdo a cui una larga maggioranza di parlamentari potrebbe arrivare”.

I centristi restano in fibrillazione: tra oggi e martedi’ dovrebbe nascere il gruppo ideato da Verdini e Zanetti. L’obiettivo dei cosiddetti ‘moderati’ della coalizione e’ quello di inviare un messaggio al premier. Prima del referendum dia una prospettiva a chi si spendera’ per il si’, non escludendo neanche un Renzi bis e un nuovo programma di fine legislatura. Il segretario dem non intende modificare alcunche’, ne’ intaccare la squadra di governo ma deve fare i conti con i numeri ballerini al Senato. La settimana prossima a palazzo Madama ci sara’ la fiducia sul ddl enti locali e non si escludono trappole. Il voto di questa mattina sull’utilizzo delle intercettazioni di Berlusconi ha riaperto vecchie ferite che erano state emarginate. Dando nuovamente vita ad un clima di sospetti tanto che quattro senatori che per errore tecnico hanno agito per il voto nascosto sono stati additati di complottismo e non solo dalla minoranza. “Si respira quasi un’aria da fine legislatura”, si sfoga un esponente dem. Critiche non solo dal Movimento 5 stelle che grida ad un nuovo patto del Nazareno, ma anche scambi di accuse sotto traccia anche al proprio interno. “Noi – ribadiscono pero’ i renziani – non abbiamo fatto nulla per salvaguardare Berlusconi, il gioco sporco lo hanno fatto i grllini. Non c’e’ nessun nuovo patto del Nazareno”. In questo clima per la maggioranza, alla luce anche delle dimissioni di Schifani e dei malpancisti di Ap, si fa piu’ impervio il cammino a palazzo Madama.

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