Tribunale dell’Aja, i marò vanno procesati in Italia. La Corte ha riconosciuto l’immunità per i due militari

2 luglio 2020

Il Tribunale arbitrale dell’Aja ha stabilito che dovranno essere processati in Italia e non in India Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò, per l’uccisione di due pescatori indiani nel 2012, durante un servizio antipirateria a bordo della Enrica Lexie. La Corte ha riconosciuto l’immunità per i due militari e all’India viene pertanto precluso l’esercizio della propria giurisdizione nei loro confronti. In sostanza, il Tribunale ha riconosciuto che i militari erano funzionari dello Stato italiano, impegnati nell’esercizio delle loro funzioni, ha reso la Farnesina. La giurisdizione del caso Lexie è dunque dell’Italia. Inoltre, secondo il Tribunale “l’Italia ha violato la libertà di navigazione e dovrà pertanto compensare l’India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all’imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell’equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony”, a bordo del quale morirono i due pescatori del Kerala. “Al riguardo, il Tribunale ha invitato le due Parti a raggiungere un accordo attraverso contatti diretti”.

“La tesi dell’Italia, dopo anni di lunghe battaglie, ha dunque prevalso – ha spiegato Di Maio – I nostri due militari, funzionari dello Stato italiano, impegnati nell’esercizio delle loro funzioni sono immuni dalla giustizia straniera”. “Un risultato che accogliamo con soddisfazione, che mette fine a una vicenda che andava avanti da anni – ha commentato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini -, particolarmente gravosa anche per i suoi aspetti umani. Per questo rivolgo un affettuoso pensiero ai nostri due marò e alle loro famiglie per i difficili momenti che hanno vissuto”. Sulla vicenda dei marò “è stata riconosciuta giurisdizione all’Italia. Mi sembra una buona notizia”, ha detto il premier Giuseppe Conte. “La svolta c`è stata quando il Governo, dopo anni di stallo e di tentennamenti, chiese l`arbitrato internazionale – ha detto il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d`Italia -. Questo risultato è una vittoria di chi non ha mai smesso di credere nella giustizia contro ogni evidenza (falsa) da parte dell`India. Giunga oggi il nostro abbraccio ai due marò, Latorre e Girone, per l`odissea giudiziaria che hanno attraversato. Oggi la sentenza ripaga il gesto nobile dell`ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant`Agata che si dimise dal Governo in polemica con Monti”. 

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Secondo la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini, “dopo gli errori del governo Monti, e dopo otto lunghi anni, il tribunale arbitrale internazionale ha riconosciuto che la giurisdizione sulla vicenda dei due marò Girone e Latorre spetta all`Italia”. “Nessuno potrà ripagarli delle ingiuste sofferenze patite con la privazione della libertà in India – ha aggiunto la senatrice azzurra – ma oggi è stata finalmente fatta giustizia. È l`occasione per esprimere la nostra solidarietà ai due maro`, alle loro famiglie e a tutti i militari impegnati nelle missioni all`estero”.

“La decisione del Tribunale arbitrale internazionale ha sancito quello che Fratelli d’Italia, quasi nel silenzio generale, ha sempre sostenuto – ha dichiarato Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato e senatore di Fratelli d’Italia -. In passato, purtroppo, non è mai arrivato quel sostegno importante che chiedevamo affinché non si perdesse ulteriore tempo e si riconoscessero le ragioni dei nostri due uomini in divisa. Oggi sono in tanti a salire sul carro del vincitore: noi abbiamo sempre saputo da quale parte stare e siamo molto felici per Salvatore Girone, Massimiliano Latorre e i loro familiari ai quali rivolgiamo le nostre sincere felicitazioni”. La posizione dei due marò è sin dalla fine di febbraio 2012, al vaglio della Procura di Roma, nel fascicolo aperto per omicidio volontario. Il procedimento, dopo il passaggio dei primi pubblici ministeri ad altri ruoli, è stato affidato al nuovo titolare, il sostituto procuratore Erminio Carmelo Amelio. A suo tempo – si ricorda – Latorre e Girone, di ritorno dall’India, vennero anche ascoltati a piazzale Clodio.

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