Udc: piccolo partito, grande spaccatura. Referendum: D’Alia vota Sì, Cesa vota No

Udc: piccolo partito, grande spaccatura. Referendum: D’Alia vota Sì, Cesa vota No
10 settembre 2016

Oramai è sconto su tutto nell’Udc: da con chi stare in coalizione al referendum. “Al referendum costituzionale l’Udc votera’ no. La nostra classe dirigente ma quel che piu’ conta la nostra base, e’ schierata tutta in modo compatto per il no”. Ha le idee chiare il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, anticipando quello che sara’ il piatto forte del suo intervento alla  Festa nazionale di Gallipoli, in programma oggi e domani a Lecce. “Il nostro simbolo – prosegue Cesa che strizza sempre più l’occhio a Berlusconi – ci ricorda che siamo gli eredi della piu’ straordinaria esperienza democratica del Paese, l’esperienza democratico cristiana, e per i nostri elettori la salvaguardia della democrazia non puo’ mai essere merce di scambio”.

Sul fronte totalmente opposto, il presidente dell’Udc, Giampiero D’Alia, sempre più vicino al premier Renzi. “Votiamo sì per aprire una nuova stagione politica, più seria e più responsabile. Votiamo sì perché abbiamo detto sì in Parlamento e dobbiamo continuare a dirlo in giro per il Paese, altrimenti saremmo come Di Maio che legge le mail in privato e in pubblico dice che non le ha capite”, ha chiosato D’Alia, parlando a Roma a margine della manifestazione “Centristi per il sì” a sostegno del referendum costituzionale.

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