Ue, solo 8 paesi in coalizione contro Euro 7 su emissioni auto

Ue, solo 8 paesi in coalizione contro Euro 7 su emissioni auto
13 marzo 2023

Erano solo otto, rispetto ai 12 che si pensava inizialmente di invitare, i ministri dei paesi Ue che hanno partecipato, oggi a Strasburgo, a un incontro organizzato dal ministro dei Trasporti ceco, Martin Kupka, per contrastare la nuova normativa Euro 7 per i veicoli stradali. L’Euro 7, proposto dalla Commissione a novembre, imporrebbe ulteriori riduzioni delle emissioni dai veicoli di diverse sostanze inquinanti, parallelamente al regolamento sulla CO2 (attualmente bloccato in Consiglio Ue) che prevede dal 2035 l’obbligo di immettere su mercato interno solo auto e furgoni a emissioni zero.

I ministri slovacco, rumeno, portoghese e ungherese hanno partecipato da remoto, mentre erano in presenza, oltre allo stesso Kupka, i ministri di Germania, Polonia e, per l’Italia, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Originariamente, il fine dell’incontro era quello di organizzare una coalizione dei paesi “like-minded” per demolire la proposta dell’Euro 7, sulla base delle obiezioni dell’industria automotive nei paesi interessati. L’industria considera gli investimenti necessari per rispettare le nuove norme irragionevoli, dal momento che comunque entro il 2035 il motore a combustione interna non potrà più essere usato nelle auto nuove sul mercato europeo; e molte delle emissioni che l’Euro 7 ridurrebbe (ma non tutte) sono legate proprio al motore endotermico e assenti dai motori elettrici.

L’obiettivo, quindi, sarebbe quello di lasciare invariate la maggior parte delle attuali norme Euro 6, che non avranno comunque più ragion d’essere dopo il 2035. Tuttavia, a quanto sembra, a questo progetto originario che avrebbe potuto contare, appunto, sull’appoggio di una dozzina di Stati membri (compresi Francia e Spagna), si è sovrapposto un altro piano, sostenuto da Germania, Italia e Polonia, contro l’altro regolamento, quello dell’auto a zero emissioni dal 2035. A diversi paesi inizialmente inclini a partecipare alla coalizione non deve essere sfuggita la contraddizione: è l’auto a zero emissioni, con la fine, sostanzialmente, del motore endotermico in Europa, che motiva l’opposizione all’Euro 7. Ma se invece si vuole un futuro per il motore a scoppio, allora ha senso, eccome, una nuova normativa sulle emissioni di ossidi d’azoto, di particolato, d’ammoniaca, e di altri inquinanti di grande impatto sulla salute umana, per sostituire con obiettivi più ambiziosi l’attuale normativa Euro 6, decisa nell’ormai lontano 2012.

Leggi anche:
Pensioni, oltre la metà ha un importo mensile sotto i 750 euro

Così, ad esempio, Francia e Spagna sono rimaste fuori, mentre il messaggio di Salvini, alla fine dell’incontro dei ministri a Strasburgo, ha confermato quanto le intenzioni iniziali, di un intervento massiccio ma politicamente sensato e circoscritto per modificare l’Euro 6, siano state estremizzate in un attacco generalizzato a tutto il  e alla stessa Commissione. La transizione ecologica, ha detto Salvini non deve “andare avanti a colpi di multe, divieti, obblighi penalizzazioni, tasse. Questo sia sulla casa che sulle auto”. E, ha aggiunto, “va accompagnata, spiegata, incentivata non imposta per legge da Bruxelles sulla testa e sul portafoglio degli italiani, sulla loro casa, sulla loro auto dalla sera alla mattina”. E’ un attacco che alla fine, quando la Germania avrà ottenuto quello che voleva sulla permanenza del motore endotermico in Europa per i soli carburanti sintetici con emissioni “neutre”, resterà condiviso solo dai governi sovranisti, Italia compresa, e da qualche altro paese dell’Est, senza possibilità di formare una minoranza di blocco in Consiglio Ue.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti