Unioni civili, ora tocca alla Camera. Ma nella maggioranza è gia scontro su adozioni

Unioni civili, ora tocca alla Camera. Ma nella maggioranza è gia scontro su adozioni
2 marzo 2016

di Enzo Marino

Unioni civili alla Camera giovedì prossimo. L’atmosfera lascia presagire un iter rapido per il disegno di legge che non dovrebbe subire ulteriori cambiamenti in questo secondo passaggio parlamentare. Intanto però si apre un nuovo scontro nella maggioranza sulle adozioni. Il Pd ha chiesto e ottenuto un’indagine conoscitiva in commissione a Montecitorio per avviare “una prima riflessione” sulla riforma della legge per le adozioni che dovrebbe introdurre anche la possibilità di adottare il figlio del partner nelle unioni omosessuali, ossia la stepchild adotpion epurata dal ddl Cirinnà. Ma Ncd non ci sta: “Ribadiamo il nostro no a ogni forma di adozione da parte di coppie formate da persone dello stesso genere”, ha scandito il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Siamo al lavoro – ha spiegato Alfano – su due disegni di legge: il primo sull’utero in affitto come reato universale (punibile in Italia anche se commesso all’estero). Il secondo sulle misure di sostegno fiscale alla famiglia e di aiuto alla natalità”. Il ministro della Giustizia cerca di stemperare i toni: Serve una legge sulle adozioni ma bisogna “ammainare gli stendardi”, ha detto Andrea Orlando invitando a “non cominciare con contrapposizioni ideologiche. Ritengo siano ragionevoli le parole del ministro Alfano sulle sanzioni per l’utero in affitto”.

La Commissione Giustizia della Camera effettuerà una serie di audizioni tra cui lo stesso Orlando, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, la conferenza delle Regioni, l’Anci, magistrati, avvocati e docenti universitari esperti in materia, associazioni che operano nel settore delle adozioni e dell’affido, operatori dei servizi sociali e rappresentanti di comunità per i minori. “Entro lunedì – ha spiegato la presidente della Commissione, Donatella Ferranti – definiremo i nomi”. L’indagine dovrebbe concludersi entro il 15 aprile 2016. Ma i tempi potrebbero essere più lunghi, soprattutto vista la reazione di Ncd. Oggi ci sarà un’assemblea “preliminare” del Pd sul tema ma, viene spiegato, si tratterà solo di un primo giro d’orizzonte per ascoltare il punto di vista di tanti deputati che hanno presentato proposte di legge in materia di adozioni. Ettore Rosato, capogruppo Pd, premette che quello delle adozioni “è un tema vero che va affrontato ma coinvolgendo tutto il Parlamento”.

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Fa ancora discutere però la vicenda di Nichi Vendola e dell’utero in affitto. Sul tema è intervenuto con una lettera il fondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo: “mi spaventa l’idea di un sentimento low cost…C’è qualcosa del concetto di utero in affitto che mi spaventa – ha aggiunto – e non ha nulla a che fare con l’omosessualità oppure l’eterosessualità. Mi spaventa la logica del ‘lo facciamo perchè è possibile’, un po come è diventato facile attaccare tutto alla bolletta della luce”. Perplessità che anche Luigi Di Maio ha fatto sue con toni decisamente più forti: “Non possiamo aprire i supermarket dell’utero in affitto, del codice a barre del bambino. I supermarket dell’utero in affitto vanno chiusi”. Quanto alle adozioni da parte di coppie gay, l’esponente del Direttore 5 stelle suggerisce: “Per le coppie omosessuali l’adozione sic et simpliciter va affrontata con un referendum popolare”. L’utero in affitto è un argomento che non convince del tutto neanche a sinistra; l’ex leader del Pd Pier Luigi Bersani ha ammesso pur essendo “molto amico di Vendola. Lo stimo, rispetto tutte le scelte individuali, ma non da oggi dico che l’utero in affitto non mi convince. Prima di immaginare un mondo – ha detto – nel quale si favoleggia della libertà di scelta della donna, immaginiamo un mondo reale in cui si può partire da ricatti, schiavitù e perfino compravendita della donna”.

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