Urso: “No a commissioni inchiesta su Lega e Russia. C`è già Copasir”

Urso: “No a commissioni inchiesta su Lega e Russia. C`è già Copasir”
30 agosto 2022

“Sarebbe meglio che questi argomenti non fossero trattati come clave in campagna elettorale. Di Maio è un ministro del Cisr, del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, che fa in qualche modo da contraltare proprio al Copasir su questi dossier. E proprio su questi temi il Cisr, dagli accordi con Pechino sul progetto della Via della Seta sino ai rischi di infiltrazione con il 5G, si è riunito ed espresso più volte, anche con la partecipazione del ministro Di Maio”, dice Adolfo Urso, presidente del Copasir ed esponente di Fratelli d`Italia sulla proposta del ministro Di Maio di una commissione di inchiesta sui rapporti Lega-Russia.

“Credo che sia giusto e doveroso in campagna elettorale evitare di delegittimare o screditare gli avversari in questo modo, si fa il gioco delle autocrazie e delle dittature, che hanno proprio come obiettivo quello di confondere i cittadini delle democrazie e mettere una contro l`altra le forze politiche, per minare il sistema dalle fondamenta”, dice Urso in un’intervista al Corriere della Sera. Su possibili fattispecie relative a reati, Urso aggiunge, che “se alcune cose riguardano la magistratura non posso entrarci” ma “se riguardano la politica allora parliamo del sottosegretario Di Stefano e dei suoi rapporti con la Cina, o con il Venezuela o con il Cile. Ognuno è libero di criticare o di condividere, ma non è utile né giusto utilizzare certi temi in campagna elettorale”.

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“Certo che si deve lavorare e fare chiarezza, ma facciamolo con ordine, la magistratura faccia il suo lavoro, eventualmente lo faccia il Parlamento con i suoi poteri, e in quel caso si deve fare a 360 gradi. Ma qualcuno fece anche visita ai gilet gialli”, attacca parlando di un’uscita infelice di Di Maio qualche anno fa. “Dico solo che ci sono tante ingerenze e dobbiamo evitare denigrazione e delegittimazione reciproca, non dobbiamo pensare alle convenienze elettorali, dobbiamo solo pensare alla nostra affidabilità. Quando si va all`estero si parla bene del proprio Paese, si evidenziano gli aspetti positivi, soprattutto se si rappresentano le istituzioni: su questo si giudica l`affidabilità di uno Stato, chiunque vinca deve farsi carico anche di questo”.

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