Verso vertice Putin-Trump, Mosca annucia incontro Lavrov-Pompeo

Verso vertice Putin-Trump, Mosca annucia incontro Lavrov-Pompeo
28 giugno 2018

Mosca e Washington stanno preparando l’incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il segretario di Stato americano Mike Pompeo, che potrebbe essere tenuto nelle prossime due settimane e rappresenterà chiaramente un’anticamera, prima del vertice tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo, Vladimir Putin. La cautela delle rispettive diplomazie è lo specchio non solo delle difficoltà del momento, ma anche dell’ampia campagna americana nei confronti di Mosca, accusata, quest’ultima, più volte di aver sostenuto Trump alle ultime elezioni presidenziali Usa, con un’invasione di campo gravissima.

Ma le differenze di vedute non si fermano qua e i temi sul tavolo sono di forte peso. A partire dalle prospettive per il Trattato INF sugli Euromissili (Intermediate-Range Nuclear Forces, sottoscritto da Ronald Reagan e Michail Gorbachov nel dicembre 1987) che restano oggetto di controversie, sino a un’intera gamma di problemi non risolti proprio nella sfera strategica tra la Russia e gli Stati Uniti. “Un groviglio di problemi irrisolti” li definisce il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, che aggiunge: “stiamo lavorando” sull’incontro Lavrov-Pompeo “e partiamo dall’accordo raggiunto su un vertice al più alto livello: questo contatto è estremamente necessario, ci sono molte possibilità e nelle prossime due settimane l’incontro potrebbe aver luogo”. Secondo il vice ministro degli Esteri russo, “durante l’incontro di ieri con (il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John) Bolton, sono state discusse approfonditamente” le varie questioni per preparare il vertice.

Ieri, il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov ha annunciato che la Russia e gli Stati Uniti hanno concordato un incontro tra Putin e Trump in un paese terzo. E quasi non sembra vero. Le relazioni tra i due Paesi sono peggiorate progressivamente sino al tracollo del 2014, a causa della crisi in Ucraina, e si sono ancora ulteriormente danneggiare a causa delle differenze tra Mosca e Washington rispetto al conflitto in Siria. Le autorità statunitensi hanno accusato la Russia di interferire nella campagna per le elezioni presidenziali del 2016 con il presunto scopo di contribuire al trionfo dell’attuale presidente Trump. Mosca respinge tali accuse e assicura che non ha mai cercato di interferire nei processi politici interni di altri Stati. La stampa Usa ha poi paragonato l’incontro di Singapore tra il presidente Donald Trump e Kim Jong Un al futuro vertice Putin-Trump, attaccando al solito il presidente americano e accusandolo che non ne caverà anche questa volta un ragno dal buco.

Trump non è autorizzato a riconoscere l’annessione della Crimea nemmeno se lo volesse. Spetta al Congresso, che potrebbe anche revocare le sanzioni relative alla Crimea, ma non ci sarà alcuna possibilità che accada. Bolton ha detto che gli Stati Uniti non considerano la Crimea come parte della Russia. Né Bolton ha aperto alla possibilità che eventuali sanzioni vengano revocate prima che il conflitto russo-ucraino sia risolto. Tuttavia, ci sono altre cose che Putin potrebbe volere da Trump: in primis il ritiro delle forze dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico dai confini russi, un ritiro dalla Siria, un ritorno all’accordo nucleare iraniano e la fine del supporto degli Stati Uniti per l’Ucraina. Ma per ora cosa sia sul tavolo, non è chiaro. asknews

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