L’Ue dice sì a olio tunisino: “Dobbiamo sostenere il Maghreb”. E Renzi che farà?

L’Ue dice sì a olio tunisino: “Dobbiamo sostenere il Maghreb”. E Renzi che farà?
10 marzo 2016

di Giuseppe Novelli

Il Parlamento europeo ha approvato oggi con 500 voti a favore, 107 voti contrari e 42 astenuti la proposta della Commissione Ue relativa all’aumento delle importazioni senza dazi di olio tunisino per i prossimi due anni. Nel testo finale, che prevede l`aumento di 35mila tonnellate l’anno di import di olio tunisino per il 2016 e per il 2017, sono stati implementati i due emendamenti presentati dalla Commissione Agricoltura e votati dalla plenaria lo scorso 25 febbraio sull`obbligo di tracciabilità e il divieto di prorogare la misura. Le 35 mila tonnellate di olio per due anni, vanno ad aggiungersi al contingente tariffario annuale pari a 56.700 all’anno. Come ha ricordato la relatrice dell’Europarlamento per il provvedimento, la liberale francese Marielle de Sarnez (foto), “il nuovo attentato di tre giorni fa in Tunisia ha dimostrato ancora una volta che dobbiamo agire concretamente per sostenere il sviluppo economico in Tunisia e nel Maghreb. Il settore oleicolo tunisino da’ indirettamente lavoro a oltre un milione di persone, e rappresenta un quinto dell’occupazione totale tunisina nel settore agricolo”. Secondo l’eurodeputata liberale, ancora, “queste misure temporanee non avranno impatto sul volume totale di olio d’oliva tunisino esportato verso l’Unione”. Oltre alle chiacchiere cosa farà a questo punto il premier Matteo Renzi per tutelare l’Italia dato che l’Ue vuole tutelare lo sviluppo della Tunisia?

MARTINA  “Rimango fermamente contrario a qualsiasi aumento permanente del contingente di olio tunisino. Come Ministero delle politiche agricole abbiamo posto delle condizioni chiare sull’attuazione e sulle quote mensili dei contingenti e su questi punti non intendiamo cedere. Se non avremo garanzie continueremo a opporci all’adozione del regolamento da parte della commissione”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina. “Nel frattempo gli organismi di controllo del Ministero, a partire da Capitanerie di Porto, Corpo forestale e Ispettorato repressione frodi – ha concluso – intensificheranno le ispezioni ai porti sul prodotto in arrivo. La filiera dell’olio italiano e’ tra le piu’ controllate in assoluto e negli ultimi due anni abbiamo alzato il livello della risposta contro possibili frodi come mai accaduto in passato”.

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GALLETTI “La battaglia sull’olio e’ in corso. A livello europeo manterremo alta l’attenzione. A fronte di questo ricordo che per la prima volta dopo tanti anni abbiamo rifinanziato il piano dell’olio 2014-2020 con 30 milioni di euro. Una grande spinta interna”, dice da da Catania il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, secondo cui, “per l’agricoltura il Governo sta facendo molto”. “Abbiamo fatto due battaglie europee e una l’abbiamo vinta – prosegue -: quella contro gli Ogm. E abbiamo iniziato proprio in questi giorni la battaglia sul glifosato, un altro pesticida che potrebbe mettere a repentaglio la nostra agricoltura e l’abbiamo fatto in maniera molto determinata e credo che anche su questa battaglia otterremo buoni risultati”. A Catania è in corso una mobilitazione di migliaia gli agricoltori del Mezzogiorno per difendere il Made in Italy, promossa dalla Coldiretti. “Questo permette alla nostra agricoltura di potere vendersi meglio perché la nostra è un’agricoltura di eccellenza e il fatto che resti tale la rende più competitiva”, aggiunge il ministro.

DE CASTRO “Oggi ho votato `no` per confermare la mia contrarietà a un provvedimento sbagliato nelle modalità e nei tempi di applicazione”, spiega Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo. “Resto però dell`idea – aggiunge – che la Tunisia vada aiutata con provvedimenti diversi, che sostengano davvero le imprese locali non favorendo la diffusione di pratiche fraudolente da parte di alcuni imprenditori del Sud Europa. In questa giornata, il mio pieno sostegno va agli agricoltori che stanno manifestando a Catania a difesa della qualità, delle pratiche e delle produzioni”.

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COLDIRETTI “E’ una scelta sbagliata che non aiuta i produttori tunisini, danneggia quelli italiani ed aumenta il rischio delle frodi a danno dei consumatori”, commenta Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, anch’egli a Catania, in Sicilia, seconda regione produttrice di olio di oliva in Italia dopo la Puglia. Il via libera all’accordo che sara’ votato, come detto oggi, dalla plenaria dell’Assemblea di Strasburgo avviene dopo che nel 2015 in Italia sono aumentate del 481% le importazioni dell’olio di oliva della Tunisia per un totale di oltre 90 milioni di chili. Il nuovo contingente agevolato – precisa l’organizzazione degli agricoltori – andrebbe tra l’altro ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero gia’ previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi “agevolati” annuale oltre quota 90mila tonnellate, praticamente tutto l’import in Italia dal Paese africano. Il rischio concreto in un anno importante per la ripresa dell’olivicoltura nazionale e’ – sostiene la Coldiretti – il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianita’ da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori. L’accordo peraltro – conclude la Coldiretti – rischia di non aiutare gli agricoltori tunisini e di favorire solo gli imbottigliatori anche perche’ corrisponde appena ad un incremento del 3%, un dato decisamente insufficiente per garantire un reale impatto sulla situazione della popolazione rurale del paese africano.

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Articolo aggiornato alle 12:55

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