Violenza sessuale, denunciare si può e si deve

21 luglio 2014

La violenza sessuale è una forma di coinvolgimento in tutti i tipi di attività sessuale in assenza del consenso.
Subire uno stupro è un trauma che segna indelebilmente la vita e che, malgrado tutta la sua gravità, sembra essere diventato troppo frequente, come la cronaca ci testimonia. Può essere opera di un gruppo o di un’unica persona, estranea ma anche conosciuta. Anche nell’ambito della coppia può scattare una violenza di questo tipo. Nessuno può decidere al posto tuo con chi e quando avere un rapporto sessuale, perciò chiunque costringa un’altra persona commette un reato punito dalla legge e pertanto deve essere denunciato. La persona che si trova a subire questo tipo di violenza, si sente smarrita, ferita, umiliata e spesso non sa che cosa deve fare per chiedere aiuto e a chi chiederlo, talvolta è talmente sconvolta e spaventata da non riuscire a denunciare ciò che è successo.

È importante sapere che c’è chi può aiutare, sia nell’immediato del fatto, sia in seguito.
Innanzitutto esistono dei numeri da chiamare per ricevere aiuto dalle autorità.
Se non si riesce a rivolgersi subito alle forze dell’ordine, si può chiamare un’amica o qualcuno fidato che possa in ogni caso accompagnare la vittima di violenza al Pronto Soccorso per fare una visita, che è molto importante perché si possono avere lesioni o infezioni che è necessario curare subito. Non bisognerebbe lavarsi prima di fare la visita, (anche se è comprensibile che si provi il desiderio di farlo in quanto ci si sente “sporchi”), perché è importante per non alterare prove fondamentali per individuare l’aggressore. Nel caso ci si voglia cambiare i vestiti prima di fare la visita, bisogna comunque conservare gli indumenti senza lavarli, in quanto potranno essere utili sempre per le prove contro l’aggressore, in caso di denuncia.

Se successivamente si presentano ansia, disturbi del sonno, crisi di pianto, attacchi di panico, disturbi dell’alimentazione o qualsiasi altro tipo di difficoltà fisica o emotiva, è possibile rivolgersi al Consultorio più vicino o in uno dei Centri Antiviolenza che si trovano nella propria città, dove si possono trovare medici, ginecologi, psicologi, assistenti sociali che possono fornire aiuto e supporto. Si tratta di reazioni conseguenti al trauma subito (Disturbo Post Traumatico da Stress). Sono segnali che si presentano nella maggior parte dei casi, che non vanno trascurati e che hanno bisogno di essere condivisi e supportati da un professionista esperto.

Ci sono, poi, degli accorgimenti di buon senso, apparentemente ovvi, ma che è sempre utile tenere presenti perchè che possono aiutare a prevenire accadimenti di questo genere. Ad esempio è bene evitare di andare in giro da sole, in luoghi isolati o poco frequentati, specie in alcune ore del giorno e della notte, e se capita, prestare attenzione a coloro che ci circondano, magari tenendo a portata di mano il telefonino, per un’eventuale rapida richiesta di aiuto. In caso di aggressione, è bene cercare di reagire subito, cercando di richiamare l’attenzione dei passanti o provando a colpire l’aggressore in punti vulnerabili (occhi, genitali, ginocchia) per avere modo di scappare.

Lo sapevi che…

Esistono dei numeri da chiamare: il 113 o il 118 per farsi accompagnare immediatamente al Pronto Soccorso, oppure il 1522, che è il numero Antiviolenza Donna. La telefonata è gratuita come quella per il 113, anche da cellulare, e si può ricevere aiuto dalle operatrici che daranno consigli, e possono inviare Polizia o Carabinieri sul posto. Si può subire violenza anche senza rendersene conto, come nel caso del sempre più diffuso drink spiking, che si verifica spesso nelle discoteche; succede, cioè che, ad insaputa della vittima designata, viene sciolta nel drink un tipo di droga, incolore ed insapore, per stordirla e successivamente sottoporla a violenza sessuale.

In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, è stata vittima nella sua vita dell’aggressività di un uomo. Più di sei milioni quelle che hanno subito violenza fisica e sessuale, secondo gli ultimi dati Istat. E ogni anno vengono uccise in media 100 donne dal marito, dal fidanzato o da un ex. Anche se il più delle volte si parla di violenza sessuale sulle donne, una ricerca compiuta in Inghilterra nel 1999 affermava che il 3% degli uomini considerati aveva subito un rapporto sessuale non consensuale da adulto ed il 5% da bambino. Tuttavia, poiché c’è una bassa propensione a denunciare da parte delle vittime, stimando che meno di un maschio su dieci riporterebbe gli abusi sessuali subiti, si registra la mancanza di servizi a supporto delle vittime maschili di stupri e un sistema legale non preparato a prevenire e combattere un simile crimine.

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