Conclave, votazioni e fumate: il rigido protocollo della costituzione apostolica
Anche la fase della votazione del nuovo Romano Pontefice, che si svolgerà nell’assoluto segreto della Cappella Sistina, è puntualmente normato dalla Costituzione apostolica “Universi dominaci Gregis” che vi dedica l’intero capitolo V. La Costituzione stabilisce che per la fase del voto, la Sistina viene parzialmente riaperta con la possibilità di ingresso del Maestro delle celebrazioni coadiuvato da alcuni cerimonieri che avranno il compito di distribuire ad ogni elettore due o tre schede per la votazione. Saranno, quindi, estratti a sorte tre scrutatori, tre incaricati di raccogliere il voto di eventuali elettori infermi fuori dalla Sistina, ma presenti in Casa Santa Marta, che farà parte integrante del territorio del Conclave, e tre revisori.
La Costituzione indica anche che “la scheda deve avere forma rettangolare e ha nella parte superiore la scritta ‘Eligo in Summum Pontificem’, con il nome del candidato scelto che dovrà essere scritto a penna e con grafia non riconoscibile nella parte inferiore della scheda stessa. Scritto il nome si procederà, quindi, alla deposizione della scheda nell’urna con ogni cardinale che, prima di deporla, pronuncerà un giuramento che recita: ‘Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto’.
Terminata la votazione si procederà al controllo per accertare che le schede corrispondano al numero dei votanti. Se tutto è regolare si procederà allo scrutinio: risulterà eletto il cardinale che avrà raccolto i due terzi dei voti. Se nessuno avrà raggiunto il quorum, le schede saranno bruciate nella stufa collocata in un lato della Cappella Sistina e collegata al comignolo sopra il tetto. Come noto, in assenza di elezione, la fumata sarà di colore nero. Oggi è prevista la prima votazione con la prima fumata. Da domani, secondo le norme, saranno, invece, due al mattino e due al pomeriggio. Se entrambe quelle del mattino non avranno portato all’elezione del nuovo Papa ci sarà una sola fumata, così come avverrà per il pomeriggio in caso di mancata elezione.
Ma quante votazioni sono previste per il Conclave? La Costituzione fissa in 4 votazioni al giorno. Dopo 3 giorni di fumate nere (cioè 12 scrutini a vuoto) i lavori del Conclave si fermano per un giorno, favorendo la preghiera, il libero colloquio e anche con l’esortazione del primo cardinale diacono. Segue una nuova serie di sette votazioni. Se ancora a vuoto, altra pausa, seguita da altre sette votazioni, che se a vuoto apriranno a una terza pausa e altre 7 votazioni. A questo punto saranno 34 le votazioni a vuoto e la Costituzione prevede che si dovrà scegliere tra i due candidati più votati, ma resta fermo il quorum di 90 voti. In questa fase i due candidati non votano.