Sono tre le indagini avviate dopo la morte del 23enne di Torre del Greco, Antonio Scafuri (foto), avvenuta il 17 agosto scorso presso l’ospedale Loreto Mare di Napoli deceduto dopo molte ore di agonia. Il giovane era stato ricoverato in codice rosso poco prima delle 22 del 16 in seguito a un grave incidente in moto avvenuto nei pressi di Villa Campolieto di Ercolano dopo una prima tappa al presidio di Boscotrecase. Una serie di rimpalli e di contrasti tra il personale medico e paramedico, secondo una prima ricostruzione, avrebbe provocato ritardi fatali per la vita del giovane paziente deceduto nel primo pomeriggio del 17 nel reparto di Rianimazione del nosocomio di via Amerigo Vespucci. A far luce sulle cause del decesso sarà l’autopsia, ma intanto indagano sia i magistrati della Procura di Napoli, che hanno aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo, sia l’Asl Na1, dopo un’ispezione interna avviata dal direttore generale Mario Forlenza. A fornire qualche elemento in più per chiarire quanto avvenuto anche la task force di ispettori inviata dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin che, già oggi, condurrà una serie di interrogatori al personale medico e agli addetti sanitari e controllerà i registri delle presenze del pronto soccorso. Il padre del giovane Raffaele non si dà pace: “Me lo hanno ucciso. Mio figlio era lì che moriva e intanto al pronto soccorso litigavano per decidere quale infermiere dovesse accompagnarlo in ambulanza per fare l’AngioTac. Qualcuno dovrà pagare per quello che è successo, non posso rassegnarmi a questa morte assurda”. Il genitore chiede giustizia parlando di “totale negligenza” da parte di chi era al lavoro quella notte, si cerca di ricostruire cosa sia avvenuto esattamente tra le 21.46, momento del ricovero, fino alle 15 quando è avvenuto il decesso. Pare che il 23enne sia stato stroncato da tre infarti, ma ad essere probabilmente letale sarebbe stata una grave emorragia non individuata neanche dopo una serie di accertamenti mirati effettuati anche presso l’ospedale Vecchio Pellegrini dove, per qualche ora, Antonio era stato trasferito.
Il Loreto Mare già nei mesi scorsi era stato al centro di numerose polemiche e balzato agli onori della cronaca per un blitz anti assenteismo che, a fine febbraio scorso, aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati 100 persone tra medici e paramedici. A marzo, invece, una protesta inscenata nel piazzale del nosocomio aveva fatto registrate anche l’esplosione di una bomba carta. L’ospedale, considerato di frontiera soprattutto perché accoglie pazienti da gran parte della provincia di Napoli, è un centro d’eccellenza principalmente per la neurochirurgia. Intanto, il Codacons denuncerà il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca “per concorso nei reati dei sanitari dell’ospedale Loreto Mare” di Napoli, dove un giovane ricoverato in codice rosso al Pronto soccorso è morto dopo aver atteso per ore il trasferimento in un’altra struttura. “È la risposta – spiega l’associazione consumatori – di fronte alla decisione di inviare l’ennesima ‘task force’ da parte della stessa ministra: decisione ormai rituale e tutto sommato episodica, ma che di sicuro non risolve i macroscopici problemi della sanità campana e in generale i gravi squilibri territoriali – ormai così evidenti nel Paese”.