Opere pubbliche per 3 miliardi non vanno in gara. Ance Sicilia: “Nessuno si spiega perché”

Opere pubbliche per 3 miliardi non vanno in gara. Ance Sicilia: “Nessuno si spiega perché”
5 febbraio 2015

Si va dall’Anas a Rfi, dall’Autorità portuale di Messina all’ex Provincia regionale di Ragusa, passando per il Contratto interistituzionale di sviluppo e per vari Comuni inseriti nella delibera Cipe del 2012 che ha finanziato opere fognarie e di depurazione dei reflui. Su 118 interventi in stand-by sono 27, secondo l’ultima ricognizione dell’Ance Sicilia, le opere pubbliche dotate di progettazione definitiva o addirittura esecutiva e con fonte finanziaria certa, per un totale di 3 miliardi e 94 milioni di euro. Opere dunque che “da tempo sono pronte per andare in gara d’appalto ma, inspiegabilmente, ciò non accade e nessuno spiega perché”.

L’elenco dettagliato è stato trasmesso lo scorso 30 gennaio dall’Ance Sicilia al presidente nazionale dell’Ance, Paolo Buzzetti, perché lo sottoponga, con gli altri elenchi raccolti dal resto d’Italia, al sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio che ne aveva fatto esplicita richiesta. “Speriamo – scrive Ance Sicilia – che l’intervento di Delrio possa finalmente rompere questo incantesimo e sbloccare la pubblicazione dei bandi di gara. E’ auspicabile, inoltre, che sia verificata l’esistenza di eventuali danni erariali, considerato che il mancato utilizzo delle risorse finanziarie stanziate da troppo tempo le pone a rischio di revoca, così come previsto, ad esempio, per quelle della delibera Cipe che vanno impiegate entro il 2015”.

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