Il Pd vuole licenziare il giornalista Giannini. Grillo: per lui olio di ricino piddino. Cdr: “Indignazione”

Il Pd vuole licenziare il giornalista Giannini. Grillo: per lui olio di ricino piddino. Cdr: “Indignazione”
28 gennaio 2016

“L’#OlioDiRicinoPd ai giornalisti non allineati della Rai fascista”: così viene commentato l’attacco lanciato dal deputato renziano Michele Anzaldi al conduttore di Ballarò Massimo Giannini, in un post sul blog di Beppe Grillo (non firmato quindi attribuibile al leader M5S). “La Rai dovrebbe licenziare Massimo Giannini ha sentenziato il piddino Michele Pavolini Anzaldi, braccio destro del Bomba e amico intimo del suo portavoce Sensi. Giannini – scrive Grillo – ha sgarrato: ha parlato di Banca Etruria e del conflitto di interessi della Boschi. Guai a chi la tocca, si rischia il licenziamento per lesa maestà. Sono quotidiani gli attacchi a Berlinguer e Giannini (entrambi di Rai3), che andavano bene al Pd bersaniano ma che le nuove leve renziane considerano dei traditori perché non obbediscono agli ordini. Per loro olio di ricino piddino”. A giudizio del fondatore del Movimento 5 stelle “nella Rai fascista i non allineati non sono tollerati, devono essere epurati. L’obiettivo: sostituirli con due leccaculo del premier. Tra poco ci saranno le nuove nomine in Rai. Giannini, Berlinguer e chiunque pensi di poter dire mezza sillaba sui guai del governo sono avvisati: o vi autocensurate o siete epurati. I giornalisti del servizio pubblico devono informare i cittadini che gli pagano lo stipendio non rispondere ai partiti, nè al governo. Spegniamo la Rai fascista!”, conclude Grillo.

Immediata e dura la reazione del Cdr della trasmissione. Il Comitato di redazione di Ballarò, infatti, esprime “indignazione per l’ennesimo attacco intimidatorio del deputato del Partito democratico Michele Anzaldi e di alcuni suoi compagni di partito al talk di Rai 3”. Cosi’ in una nota, in merito alle pooemiche seguite alla puntata del programma sul caso Etruria e il ministro Boschi. “Ancora una volta – sottolinea il Cdr – si trovano argomenti pretestuosi per delegittimare la trasmissione e il conduttore Massimo Giannini. Si tratta dell’ennesimo episodio avvenuto anche in questa stagione: di volta in volta l’occasione riguarda un tema sgradito che interferisce con le strategie governative o l’intervista a un rappresentante dell’opposizione o a un esponente non allineato della societa’ civile. E’ un palese e grave attacco alla liberta’ di informazione sancita dalla Costituzione, della quale tutte le istituzioni repubblicane, a cominciare dal Parlamento, dovrebbero essere garanti. Ci aspettiamo quindi che le autorita’ istituzionali e il sindacato dei giornalisti facciano sentire le loro voci contro questo metodo che ricorda i tempi piu’ bui per il giornalismo e la nostra storia nazionale”.

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Articolo aggiornato alle 16:02

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