Per il Pd in Sicilia c’è solo il ‘caso Cuffaro, i siciliani possono attendere. Raciti: “Non è il ‘partito dei compari'”

Per il Pd in Sicilia c’è solo il ‘caso Cuffaro, i siciliani possono attendere. Raciti: “Non è il ‘partito dei compari'”
6 febbraio 2016

di Maurizio Balistreri

Non c’è pace nel Pd. Un partito che continua a farsi del male e a dilaniarsi con l’ultima scossa arrivata dalle dichiarazione di Totò Cuffaro. Una scossa che tiene banco e che sembra essere la priorità delle priorità, mentre la Sicilia continua ad affondare nella crisi.  “Il Pd siciliano non è scalabile, non è il nuovo ‘partito dei compari’ – afferma Fausto Raciti, segretario regionale del Pd siciliano -. Dobbiamo chiedere agli altri di partecipare alle nostre sfide, non essere lo strumento per le sfide o le scalate degli altri”. Quindi “chiederò ai garanti di fare il loro mestiere, verificare la trasparenza del tesseramento, evitare che si siano ‘pacchetti’ di tessere, fotocopie, scalate o altre anomalie”. Raciti denuncia anche che “ho una serie di segnalazioni, poi starà ai garanti verificarle e indicarle”. Il giovane segretario evidenzia anche che “Cuffaro provocatoriamente ha aperto la discussione, ma non ha detto che sta ‘infiltrando’ i suoi nelle tessere Pd, quanto che una parte del suo mondo politico trova una continuità nel ‘modello Cuffaro’, non tanto nell`Udc. Per questo vanno rimarcate le differenze, e non significa essere una sinistra retrograda che chiede il test del Dna a chi vuole prendere la tessera, ma rendere effettivo un sistema di regole e, dal punto di vista politico, rafforzare le differenze, i valori, la linea”. Insomma, il Pd non è un contenitore vuoto che riempi con chiunque”.

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Intanto il vicesegretario Lorenzo Guerini ritorna alla carica: “Il nostro e’ un partito serio, ha procedure trasparenti e verificabili per il tesseramento, con organi di garanzia a livello territoriale e nazionale. Se ci sono situazioni che non vanno bene interveniamo, come sempre abbiamo fatto, e al momento dalla Sicilia non si hanno notizie di fenomeni anomali. Se dovessero arrivare, si interverra’ con rigore e intransigenza”. Il vice di Renzi sottolinea anche che “ogni tre oquattro mesi c’e’ qualcuno che apre una polemica sui nostri tesserati: una volta sono pochi, una volta sono troppi oppure ci si impegna intorno ad indistinte e generiche disquisizioni. E alla fine si fa solo del male a nostri iscritti”.

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