Consigliere leghista: un figlio gay? Lo avrei bruciato in una caldaia

Consigliere leghista: un figlio gay? Lo avrei bruciato in una caldaia
10 febbraio 2016

“Un figlio omosessuale? Impossibile. L’avrei bruciato in una caldaia”. E’ la frase choc che avrebbe pronunciato il consigliere leghista della Regione Liguria, Giovanni De Paoli, a margine della commissione regionale sui diritti civili, proprio mentre in parlamento impazza il dibattito sul Ddl Cirinnà. A riferirla sono stati i membri del coordinamento Rainbow che poco prima erano stati auditi in commissione sul tema dei diritti civili e della genitorialità omosessuale. Secondo gli attivisti Lgbt, prima di pronunciare la grave frase, che sta scatenando una vera e propria bufera politica, il consigliere del Carroccio si era già lanciato in pesanti esternazioni omofobe e sessiste durante la seduta della commissione.

Durissimo il commento di Francesco Battistini, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Liguria: “Se avesse davvero pronunciato questa frase, saremmo di fronte ad un fatto gravissimo di intolleranza, omofobia e violenza che offende in primis la comunità dei genitori omosessuali ma anche l’istituzione e i cittadini che De Paoli dovrebbe rappresentare. O De Paoli smentisce in maniera netta di aver pronunciato quella frase orribile e prende le distanze da una posizione del genere oppure -ha concluso Battistini- si dimetta immediatamente dalla sua carica, con tanto di pubbliche scuse sue e del suo partito”. Anche la capogruppo del Pd in Regione Liguria, Raffaella Paita, ha chiesto le dimissioni del consigliere leghista: “Le parole di De Paoli sugli omosessuali -ha sottolineato Paita- si commentano da sole per la loro gravità inaudita. Una persona, se pronuncia frasi simili, a mio modo di vedere, non può rappresentare le istituzioni. Tutti ora -ha aggiunto la capogruppo del Pd- si renderanno conto di cosa significa avere la destra al governo della Liguria. Toti -ha concluso- dovrebbe prendere immediatamente le distanze da simili affermazioni e da De Paoli, soprattutto per tutelare i valori democratici e l’istituzione regionale”.

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