A Bologna il civico-imprenditore ri-tenta il colpo alla Guazzaloca

A Bologna il civico-imprenditore ri-tenta il colpo alla Guazzaloca
Fabio Battistini
3 ottobre 2021

“Fare di Bologna la città più progressista d’Italia”. Dice Matteo Lepore (Pd), 41 anni, assessore comunale per un decennio, che punta a salire sullo scranno più alto. “Forse basterebbe fare un’ordinanza anti-bonghi e anti-degrado in centro. Neanche questa è riuscita a fare la giunta in dieci anni”. Risponde Fabio Battistini, 65 anni, piccolo imprenditore, che tenta il colpo, lo stesso colpo che riuscì nel 1999 a Giorgio Guazzaloca: togliere il capoluogo dell’Emilia-Romagna, che qualcuno ancora definisce ‘rosso’, alla sinistra. Una mano gliela dovrebbero dare Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Popolo della famiglia e la civica ‘Bologna ci piace’, anche se lui rivendica la sua autonomia: “Ho incontrato Salvini una volta sola e la Meloni l’ho vista per la prima volta dal vivo ieri l’altro”.

Lepore non può dire altrettanto: ha costruito una coalizione a sette teste che spazia dal Pd (tranne quelli di Base riformista esclusi dalla lista) ai socialisti che corrono con Volt, alla sinistra-sinistra, Verdi, M5s, più la lista del sindaco e pure quella di Isabella Conti che con lui ha perso le primarie. Lepore e Battistini: sono loro i veri protagonisti dell’appuntamento elettorale di domenica 3 e lunedì 4 ottobre a Bologna. Sono otto a dir la verità i candidati in corsa (2 le donne), ma gli occhi sono puntati tutti su chi obiettivamente ha qualche opportunità di andare al ballottaggio. Il ‘civico’ ci crede davvero: “Se il numero dei votanti raggiungerà quello delle scorse elezioni regionali il ballottaggio è lì alle porte. La partita è assolutamente contendibile. Non mi rivolgo agli anti-Lepore, ma tutti quelli che hanno a cuore il destino di Bologna”.

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L’uomo di partito, sostenuto da tutti i big del Nazareno e dal governatore Stefano Bonaccini, tiene stretta la sua coalizione allargata – da Italia viva a Movimento 5 stelle – e pensa già al dopo. “In uscita da questa pandemia dobbiamo assumerci due impegni fondamentali: non lascere indietro nessuno, impegnandoci a rafforzare i servizi socio-sanitari, la scuola comunale, il lavoro e la transizione ecologica”. L’imprenditore prestato alla politica rilancia con la “Fondazione di partcipazione” in cui potranno confluire cittadini e rappresentanti di associazioni di categoria e partiti per dar vita al programma in caso gli fossero consegnate le chiavi della città. Con Battistini corrono professionisti, insegnanti, impiegati e tanto Terzo Settore. Tra i dem, invece, ci sono dirigenti di partito, volontari, insegnanti e c’è anche il co-fondatore delle Sardine, Mattia Santori, che dopo un ritiro di qualche giorno in un eremo per la campagna elettorale e dopo un pranzo a casa di Romano Prodi ha lanciato le sue idee per la città: lo stadio del frisbee e un grande nascondino in Piazza Maggiore.

Gli altri candidati sono Andrea Tosatto (Movimento 3 V) dichiarato no-vax, Luca Labanti (Movimento 24 agosto) e tre liste di sinistra: quella di Rifondazione con una candidata ex grillina (Dora Palumbo); il Partito comunista dei lavoratori con Federico Bacchiocchi; Potere al popolo con la portavoce nazionale Marta Collot. Infine un terzo polo, con l`ex Pd, ex FdI, ex Fi, Stefano Sermenghi, appoggiato anche da Italexit di Paragone. Occhi puntati anche su altri due capoluoghi in regione: Rimini (in 6 corrono per il post Andrea Gnassi) e Ravenna con 11 candidati compreso l’attuale primo cittadino Michele de Pascale.

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Il prossimo fine settimana sono 143 i candidati sindaco in corsa per una delle 48 poltrone in regione. Una sola lista e un solo candidato sindaco nel comune dell’Appenino bolognese Gaggio Montano: l’unico ‘avversario’ dell’aspirante sindaco della località montana sarà il quorum del 40% più uno dei votanti, condizione che rende valida la votazione. Sassofeltrio, comune riminese, passato recentemente dalle Marche al territorio regionale, vota per la prima volta. Per uno dei 680 posti da consigliere comunale sono in campo 4.214 contendenti, 1.854 donne, il 44%, e 2.360 uomini, il 56%. Si va da Bologna con 641 candidati consiglieri (293 donne e 348 uomini) per 36 seggi, a 832 candidati per Ravenna (384 donne e 448 uomini) e a 586 a Rimini (257 donne e 329 uomini) per 32 seggi ciascuno. A Cento, comune in provincia di Ferrara, 258 candidati (111 e 147 uomini) donne per 24 posti in Consiglio. Askanews

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